Il futuro di Balestrate ostaggio di inciuci e rancori

Nel momento peggiore della storia di Balestrate, in cui non c’è un solo indicatore della vita sociale, economica e amministrativa di questo paese che non sia negativo, il nostro territorio è ostaggio della malapolitica e degli interessi personali. Scopriamo cosa sta accadendo e perchè mentre Balestrate affonda ai nostri politici interessano solo gli affaracci propri.

L’unico candidato sindaco ufficiale al momento è Piera Chiarenza. Una donna che ha scelto di restare fuori da inciuci e giochi di potere andando avanti col suo progetto. Scelta giusta o sbagliata, lo vedremo. Così come conosceremo il programma e la squadra. Piacerà, non piacerà, ma al momento è l’unica scelta di coraggio che ha però spaccato l’opposizione.

L’altra parte dell’opposizione si sta disintegrando. Giuseppe Curcurù ha chiaramente detto di non voler far parte di accozzaglie e quindi si è tirato fuori. Balestrate partecipata invece propone Luciano Longo come candidato e dialoga da mesi con Benedetto Lo Piccolo per trovare un accordo. Ieri sera si è svolto l’ennesimo incontro che non ha portato a nulla se non all’ennesima pausa di riflessione. Ne parliamo qui nel dettaglio. C’erano alcuni emissari di Lo Piccolo e alcuni big di Balestrate partecipata in una privata abitazione di Balestrate.

La trattativa è bloccata sostanzialmente dal forte veto su Lo Piccolo posto da una parte di Balestrate partecipata, che si identifica con l’area dell’ex sindaco e attuale consigliere comunale Tonino Palazzolo e  Salvatore Provenzano, ex consigliere e amministratore. Questa area politica ha dei forti rancori verso Lo Piccolo e ritiene che sia possibile il ribaltone, cioè l’alleanza con Rizzo. Tanto è vero che il sindaco uscente, la cui squadra è ormai deflagrata e ridotta all’osso, non ha ancora ufficializzato la ricandidatura e attende rinforzi dalle divisioni degli avversari. 

C’è un comune denominatore tra la compagine rizziana e Balestrate partecipata che è il deputato regionale Edy Tamajo, il quale conta nel sostegno di Gino D’Anna (oggi con Rizzo), e di Palazzolo e Provenzano. Tamajo da mesi lavora per trovare un accordo e il suo intervento potrebbe postare gli equilibri da una parte e dall’altra. Il rischio è che lo faccia con un clamoroso inciucio. Perchè mentre Gino D’Anna resta all’ombra in attesa dell’evoluzione dello scenario, Palazzolo e Provenzano non avrebbero problemi ad andare a sostenere una compagine che in questi anni hanno criticato fortemente in Consiglio comunale. Il colmo sarebbe se a fare da garante a questo incomprensibile inciucio fosse un deputato regionale, che lascerebbe così una pessima impronta nella politica balestratese. Di solito i deputati regionali lavorano per il bene del territorio, qui sarebbe per il bene della poltrona sconvolgendo le normali dinamiche della democrazia: governi male, dopo toccherà all’opposizione provare a migliorare le cose. Vedremo come finirà.

Il gruppo di Lo Piccolo però spera ancora. Perchè in Balestrate partecipata qualcuno è sicuro, c’è chi la pensa diversamente, come Longo e De Amicis che secondo alcuni non passerebbero mai coi rizziani dopo cinque anni di opposizione.  E poi c’è chi confida sempre nella pace ritrovata con Provenzano e Palazzolo. Ecco perchè al momento tutto il gruppo è in pausa di riflessione. Mai come adesso manca la buonanima dell’onorevole Ferro e dei consigli che avrebbe saputo certamente dare. 

Dunque al momento sono quattro i candidati a sindaco tra ufficiali e possibili: Chiarenza, Lo Piccolo, Rizzo e Longo, che ad ogni modo è ancora in corsa. In attesa di un rimescolamento delle carte e di possibili clamorosi inciuci che sarebbero l’ennesimo colpo di grazia su questo disgraziato paese.