Lo Piccolo, Ferrara, Milazzo, Palazzolo, Spazio comune: sono iniziate le trattative per le alleanze, primi segni d’intesa o solo bluff?

Sette voti contrari, quattro favorevoli. Con questi numeri è stato bocciato l’ingresso del Comune di Balestrate nel distretto turistico del Golfo di Castellammare. Una decisione fortemente politica, che ha visto l’opposizione in Consiglio, oggi maggioranza, sconfiggere il sindaco che aveva chiesto fortemente il suo ingresso nel consiglio d’amministrazione del consorzio.

Qui non discutiamo di ragione e torto. L’opposizione aveva chiesto un altro nome, il sindaco Tonino Palazzolo aveva risposto che per accordi con gli altri colleghi erano i sindaci a dover rappresentare la parte pubblica. E poi i dubbi sull’utilità del distretto, se sarà un carrozzone oppure fonte di sviluppo. Non vogliamo giudicare tutto questo.

In questo post vogliamo parlare dei vari voti in Consiglio, perchè potrebbero avere un significato particolare in chiave di alleanze e prossime elezioni.

I favorevoli al sindaco sono stati Fifetta Delia, Salvatore Ferrara, Giuseppe Lombardo e Salvatore Salvia. I contrari sono stati Giuseppe Bacarella, Benedetto Lo Piccolo, Vincenzo Monticciolo, Enzo Tocco, Salvatore Milazzo, Guido De Amicis e Alfonso Spica. Assenti erano Alessandra Imbrunnone, che probabilmente avrebbe votato “no” assieme al suo gruppo d’opposizione, idem Salvatore Vitale, mentre Giuseppe Ricupati e Nino Palazzolo avrebbero potuto tenere in ansia i due schieramenti, perchè potenzialmente schierati al fianco del sindaco. Votando col sindaco la “sfida” sarebbe finita 6 a 7.

Ma in una votazione politicamente così importante, erano assenti. C’è qualcosa sotto? Per carità, non vogliamo fare nessuna ipotesi, diamo per scontato che gli assenti avranno avuto seriamente i loro validi motivi.

Tuttavia nel voto sul distretto turistico forse è possibile già dare una prima chiave di lettura delle prossime elezioni. Da una parte, si va rafforzando l’asse Milazzo-Lo Piccolo, col supporto del bonaviriano Bacarella. Questo gruppo sembra ormai destinato a correre compatto verso le amministrative, con Lo Piccolo che dovrebbe essere il candidato numero uno alla poltrona di sindaco. Per Milazzo e Bonaviri non dovrebbe esserci alcun problema ad affiancarsi, considerato che non hanno grosse alternative elettorali nel caso in cui decidessero di correre da soli.

Certo, dall’altra parte tutto ruota intorno a Salvatore Ferrara, rimasto ancora nell’orbita del sindaco nonostante abbia più volte espresso dissenso dalla sua linea politica. Ferrara si candiderà oppure no? La tentazione è forte, ma servono tutta una serie di condizioni. A cominciare dalla decisione del sindaco Palazzolo: davvero vuole ricandidarsi? In questi anni ha perso per strada tanti pezzi, e che pezzi. Ha perso Lo Piccolo, ha perso brandelli di sinistra, ha perso i bonaviriani. Persino il gruppo di fedelissimi sembra essersi un po’ assottigliato. Basti pensare ai ragazzi di Giovane Italia, ovvero i rappresentanti del Pdl, che poco hanno gradito lo schieramento di Palazzolo con Fli, il movimento di Fini, acerrimo “nemico” dei berlusconiani. E’ per questo motivo che Ricupati era assente, lui che in giunta ha come riferimento l’assessore Leo Cuzzilla, del Pdl? Stiamo solo facendo supposizioni, ma c’è di che parlare.

Resta intanto da capire come si muoveranno altri due gruppi. Il primo è quello che fa capo a Rita Borsellino e a Giovanni Ferro. Hanno un discreto bacino di voti che potrebbe influenzare gli equilibri. Ma come si comporteranno? Correranno da soli o cercheranno l’intesa con una lista civica? Stesso discorso per il gruppo Spazio Comune che fa capo all’ex assessore Vito Rizzo e che ha forti legami con i consiglieri Alfonso Spica e Guido De Amicis, ormai in rottura col sindaco tanto da determinare la bocciatura al suo ingresso nel distretto turistico. Possibile un’alleanza con Lo Piccolo, ma come andrebbero a convivere con Milazzo? O confluiranno in una lista civica di giovani con Spazio comune di Vito Rizzo, orientata fortemente al centro?

Gli scenari, a sei mesi dalle elezioni, sono davvero innumerevoli. La sensazione però è che a maggio tutto potrà davvero succedere. Ricordiamoci che il voto al consigliere non sarà legato al sindaco. Quindi un candidato forte, di rottura, potrebbe conquistare tanti voti nonostante una lista debole.