L’atrio dell’Aldo Moro gratis ai privati: altra occasione persa per fare cassa?

Che i Comuni siano a secco questa era chiaro. I tagli di Roma e della Regione hanno ridotto drasticamente i contributi agli enti locali e chiudere i bilanci oggi è un’impresa difficilissima. Quello che però non è chiaro è perchè le amministrazioni di Balestrate continuino a svendere il paese. Sembra non esserci proprio l’intenzione di fare qualche soldino in più.
L’ultimo caso riguarda l’atrio della scuola elementare Aldo Moro. In attesa di realizzare il parco giochi, il Comune lo concederà in gestione in cambio di pulizia e cura dell’area. L’obiettivo è metterci dei giochi gonfiabili, un’attività ben definita: insomma, per farla breve dovrebbe già esserci una disponibilità ben chiara da parte di qualche privato di svolgere il servizio.

La durata della gestione sarà per sei mesi prorogabili. Sia chiaro, per evitare speculazioni, che la giunta ha già promesso che su quell’area dovrà sorgere un parco giochi e a breve inizierà la raccolta fondi del comitato parco giochi. Cioè regaleremo a Balestrate un parco giochi. Per cui tra le due iniziative non c’è alcun legame. C’è però una questione che riguarda tutti i balestratesi.

Ma scusate, chi gestirà questo parco giochi provvisorio, evidentemente avrà per forza un guadagno, anche minimo. Non era il caso di chiedere un piccolo pagamento, di stabilire una base d’asta? L’unico elemento nel bando in grado di portare qualcosa, un valore aggiunto a Balestrate, è il “valore creativo dell’allestimento del parco”: cioè in base alla proposta della ditta, se magari proporrà di installare cestini, piante e altro, verrà dato un punteggio aggiuntivo. A nostro avviso poca cosa, un criterio poco vincolante, poco remunerativo per il paese.

Discorso simile per la gestione dell’ex Conchiglia, che alla fine porterà circa 20 mila euro nei prossimi 5 anni alle casse comunali, grazie però a una sola offerta. Si poteva fare di più? Pensiamo di sì, siamo già al terzo bando in pochi anni, si poteva fare di meglio.
Pensiamo poi ai bagni a mare, affidati fino al 2020 senza però che il Comune incasserà un solo euro. Anzi, avendo previsto dei lavori per il gestore, il Comune pagherà una piccola differenza di tasca sua. Sono situazioni in cui l’amministrazione non riesce mai a fare cassa. Se volessimo provare a trovare una soluzione a tutto questo, potremmo proporre di ingaggiare come consulente qualche esperto di turismo, creare un tavolo tecnico nel quale coinvolgere operatori e imprese, per discutere ogni singola scelta in materia di turismo e iniziare a ragionare con la testa di un privato piuttosto che con quella di un amministratore pubblico.

Quando un privato si mette in azione, ha l’obiettivo di fare soldi. Il parco giochi deve avere come obiettivo primario il benessere delle famiglie, ma se c’è una gestione privata di mezzo, allora il Comune deve anche fare cassa. Divertirsi è bello, poi però non ci lamentiamo se soldi non ce ne sono mai e persino per un rimborso scolastico si aspettano mesi e mesi.