L’allarme di Luciano Longo: “Pacchi di pasta, cinquanta euro e minacce per un voto”, la lista di Barone attacca Milazzo: “I vecchi volti? Potete leggerli tutti in quella lista, smettiamo di votarli”

A questo punto vogliamo i nomi. Perché in uno dei comizi tenuto dal gruppo La Svolta di Pietro Barone, il candidato al Consiglio comunale, Luciano Longo, ha lanciato accuse precise, pesanti, che possono essere da tutti visionate su Youtube. “A Balestrate manca legalità nella ricerca del voto – ha detto Longo – a Balestrate c’è gente che cerca il voto minacciando altra gente, non si può scrivere in nessun posto legalità se poi si minaccia la gente col posto di lavoro, o si minaccia dicendo ti faccio chiudere l’attività. Si minaccia in vario modo e a vario titolo. C’è gente che minaccia chiedendo il voto. Questa non è legalità”. Ma a chi si riferiva Longo? Col discorso del “non si può scrivere legalità”, probabilmente si riferiva al gruppo di Totò Milazzo, che nel suo slogan ha proprio questa parola. Ma l’argomento è delicato e speriamo che Longo possa chiarire al più presto la vicenda davanti alle forze dell’ordine.

Ma Longo in chiusura, nel discorso che si è tenuto in via Lepanto, ha continuato con attacchi pesanti senza però specificare a chi si riferisse: “A Balestrate – ha detto – in questo periodo la richiesta di voto è accompagnata dal pacchetto di pasta e cinquanta euro, c’è gente che regala tra virgolette pacchetti di pasta e soldi. Questo è voto di scambio, è atteggiamento mafioso, la mafia non è solo quella che uccide, la mafia è anche scambio di voto”.

Cosa c’è di vero in tutto questo? Sicuramente le forze dell’ordine faranno luce su tutto ciò.  Longo ha comunque parlato a lungo con decisione e chiarezza, non senza sottrarsi a qualche gaffe. Come quando ha parlato del fatto che “da venti anni si ripetono le stesse cose, aspettiamo sviluppo, turismo, porto, ma fino a quando dobbiamo aspettare e voteremo sempre le stesse persone? Le colpe le hanno i vari Totò Milazzo, Bonaviri, potete leggerli tutti nella lista di Totò Milazzo. Da 20 anni ci promettono le stesse cose. E’ colpa loro ma anche del cittadino di Balestrate, che se per una volta si rende conto che questa gente deve rimanere a casa e non la vota, forse sarà la volta buona”. Dietro a lui c’è la squadra al completo, a cominciare da Tonino Palazzolo (che per un attimo si defila ed esce dall’inquadratura…) passando per Salvatore Provenzano e Fifetta Delia, non certo facce nuove  e che hanno pure amministrato negli ultimi cinque anni. “A chi deve credere la gente? – ha continuato Longo – a chi pone davanti un elemento fondamentale, il cittadino e la partecipazione. Vedete questa buca – ha continuato – i cittadini dovranno segnalarla al Comune e noi dovremo ascoltarli”.

Peccato che siamo ancora in campagna elettorale ed è bastato un articolo su Balestratesi.it per fare andare su tutte le furie Barone, semplicemente perché abbiamo chiesto chiarezza sui programmi, dal piano regolatore al porto. È vietato fare domande a Balestrate in campagna elettorale? Pare di sì considerato l’attacco di Barone, che ha poi tirato in ballo Maddalena Cottone come artefice di sotterfugi nelle liste in cui si è candidata. Parole che ricalcano in pieno, ma proprio in pieno, il pensiero dell’ex assessore Franco Curcurù: chissà che non sia stato proprio lui o qualcuno a lui vicino a suggerirle. E Barone, che sarà pure un tecnico ma parla proprio da politico, avrebbe eseguito alla lettera. In questo caso (non volevamo replicare, ma è troppo carina la risposta) dovremmo parlare di pseudocandidato a sindaco, dal momento che Barone è un volto “nuovo” dietro al quale però ci sono altri vecchi volti pronti a dire la propria.

Ma queste sono le elezioni a Balestrate, tante banalità (vedi la storia del supermercato e del bar raccontata in comizio, ma che c’entrava?!) e guai a chi fa domande sui programmi! Guai! Zitti, dobbiamo stare zitti e calare la testa.
Tornando al discorso di Longo, in chiusura un’altra piccola gaffe. Dopo aver accusato, assieme a Palazzolo, persone che avrebbero chiesto il voto in cambio di “indennità di disoccupazione” e pensioni varie, Longo si è detto “fiero” della sua identità politica perchè “dietro c’è Rita Borsellino. Ma c’è qualcuno – ha aggiunto – che dietro ha personaggi inquisiti per mafia, favoreggiamento  e voto di scambio”. Chiaro il riferimento agli esponenti del Pid, come Cuffaro e Antinoro. Peccato che proprio a due passi da lui ci fossero Tonino Palazzolo, Salvatore Provenzano, Fifetta Delia, tutti grandissimi sostenitori del Pdl di Silvio Berlusconi e dello stesso governo Cuffaro. Insomma, se è vero che l’alleanza di Longo e dell’ex assessore Mulinello con Barone è giustificata dalla candidatura di un tecnico e non di un politico(tanto che li abbiamo definiti i più coerenti), è anche vero che non è il caso di esagerare con l’autocelebrazione politica…

Intanto ieri sono scesi a fianco di Spazio comune e di Vito Rizzo due big della politica e della pubblica amministrazione. Uno è l’ex sindaco Salvatore Campo, che parlerà in comizio. L’altro è Agostino Porretto, ex dirigente regionale del Turismo e consulente del Comune di Ustica, che ha dato la sua disponibilità a lavorare gratuitamente come consulente turistico per il Comune di Balestrate se Vito Rizzo sarà eletto.