Il consigliere Evola: “Basta perdere tempo sul piano regolatore. Non possiamo lavorare su un piano vecchio di 40 anni…”

“Il piano regolatore? È una priorità del nostro programma”. Così dicevano in campagna elettorale i tre candidati a sindaco. Alla fine vinse Totò Milazzo con una maggioranza più solida che mai e iniziò il nuovo corso. Solo che in Consiglio comunale le cose non stanno andando esattamente come promesso. Del piano regolatore ancora nessuna notizia e intanto riaffiorano tutte le problematiche relative al vecchio strumento urbanistico, attualmente in vigore. Nei giorni scorsi è stata infatti votata una norma del vecchio piano.

Cosa è stato votato in Consiglio? Non entriamo nei dettagli tecnici e proviamo a spiegare nella maniera più semplice possibile la vicenda. Non si tratta di una vera e propria variante. Sono stati stabiliti dei criteri, delle regole, sul tipo di costruzioni che si possono fare in certe aree di Balestrate.

Perchè è stato necessario approvare queste regole? C’è un’area nella quale i signori Bruno Aiello hanno proposto un piano di lottizzazione. A tal fine, la vecchia giunta guidata da Tonino Palazzolo avrebbe dovuto esaminare quella proposta.  Solo che l’amministrazione in quell’area aveva previsto un progetto di edilizia abitativa e sociale.

I proprietari però si sono opposti al Tar che in un certo senso ha dato loro ragione: il tribunale ha detto che il Comune doveva intanto determinare “lentità della superficie interessata della lottizzazione” e poi esaminare la richiesta di lottizzazione. Questa procedura di cui abbiamo parlato, cioè la determinazione della superficie ecc ecc”, riguarderebbe in sostanza le regole e i criteri per costruire in quel tipo di zona. Tanto che per il consigliere De Amicis, in aula chiarisce che “si tratta di  un provvedimento di carattere generale che riguarda tutte le aree con quella specifica destinazione”.

Peccato che i criteri approvati in aula, si riferiscono all’attuale piano urbanistico, che è vecchio di 40 anni! Altro che sviluppo! Lo spiega in aula il consigliere Paolo Evola, consigliere di maggioranza che da anni spinge per l’approvazione del piano regolatore. Il Consiglio comunale viene convocato con urgenza proprio per determinare quei criteri per costruire in quell’area. E Paolo Evola non è affatto contento: “Quali sono i motivi dell’urgenza? – dice– ero componente della giunta nella precedente amministrazione, quando venne approvato il progetto di edilizia economico–sociale, e la motivazione con la quale la Regione Siciliana ha ritenuto inammissibile il progetto, è abbastanza carente. La Regione ha bocciato il progetto anche se l’ufficio tecnico aveva trasmesso quanto richiesto”.

Insomma, ancora una volta, fa intendere Evola, scatta la corsa a modifiche e integrazioni di “un piano comprensoriale approvato da 40 anni. Non entro nel merito della quantificazione del lotto minimo – spiega ancora Evola – in quanto sarà certamente la risultante di una valutazione tecnica: ma non si può più indugiare nell’adozione del piano regolatore”. Evola invita quindi l’amministrazione a continuare ad attivarsi per rimuovere gli ostacoli burocratici che – ad oggi – hanno impedito l’adozione dello strumento urbanistico generale. “Voterò favorevolmente – conclude – ma con amarezza”.

Dal canto suo, il presidente del Consiglio comunale, Gino D’Anna,  ribadisce che “tali considerazioni”, cioè di approvare quanto prima il piano regolatore, “sono le stesse di tutto il consiglio comunale, e che si sta facendo il possibile per portare in aula”.

Dichiarazioni che questa volta non vengono fatte in un comizio ma in aula consiliare dove sono state messe a verbale. Speriamo davvero che l’iter subisca una decisiva accelerazione.  Anche perché ci piacerebbe sapere cosa deciderà il Consiglio di fronte a due proposte: una, di un privato, di realizzare case per il suo ovvio profitto. L’altra, del Comune, di realizzare case a scopo sociale. Prevarrà il criterio della pubblica utilità?