Diario elettorale, seconda puntata. “Vogliono solo parlare”

Parlare, ma soprattutto ascoltare. La società balestratese sembra ormai divisa in cittadini di serie A, i potenti che tutto decidono e tutto vogliono governare, e una folla di cittadini di serie B condannati a soccombere, a considerare favori quelli che invece sono i più elementari diritti. Chiedo a Tiziana l’impressione su questi primi giorni e la risposta è semplice: “Vogliono solo parlare”. Diritti, sostegno, ascolto, non chiedono altro le persone. Sono le fondamenta della nostra società. Bisogna ricostruire da capo, partendo da zero, se vogliamo riedificare un paese in cui ci sia vera crescita. Dovrà esserci spazio per tutti e dobbiamo ripartire dai valori, dall’equità, dalla giustizia sociale. Le favole, le illusioni dei social, non c’è nulla di tutto questo nella vita reale delle famiglie di Balestrate. L’approccio che ha la politica locale verso la popolazione è totalmente distaccato dalle esigenze delle persone. Anche quei problemi che a volte possono sembrare urgenti e reali, per quanto gravi e dannosi, non rientrano nella sfera nelle necessità. Si deve lavorare per costruire un paese migliore, e nel frattempo bisogna ascoltare la gente, migliorare la loro qualità della vita.
In questa giungla districarsi alla ricerca del consenso non è semplice. Genitori, fratello, nonna, alcuni zii. Il primo approccio è incerto, timoroso. Si va in punta di piedi. Certo, ce ne saranno di più, ma la ricerca del voto è basata su un mero rapporto di stima e di fiducia. Si vota Tiziana perchè si apprezza la persona, si ha fiducia in lei, la si vota in quanto persona libera. Ma quanto sarà diffuso questo principio?
La prima cosa che ha fatto Tiziana è scrivere alcune paginette di cose su cui lavorare. Una mi ha sorpreso, perchè seguo la politica regionale da sempre e non rientra certo tra le priorità di un politico. Vuole istituire il Garante dei disabili, cioè una figura terza che non risponde all’amministrazione ed è imparziale, dalla parte del cittadino e dunque fuori da logiche politiche. Questa figura sottrae sostanzialmente potere alla politica, perché se tu hai un problema magari banale, il Garante se ne occupa in quanto diritto. Insomma, Tiziana vuole iniziare a fare politica togliendo potere alla politica, mi piace e un po’ mi fa sorridere. Dice che il punto era già nel programma di Piera, e allora penso che davvero stiamo affrontando questa sfida con grande coraggio, contro quei centri di potere che da sempre a Balestrate hanno governato guardando i cittadini dall’alto al basso.
Si lavora, in maniera assidua, le prime riunioni in sede sul programma sono un’occasione per Tiziana imparare certi meccanismi. C’è una squadra che si sta affiatando e le idee di tante persone che vanno messe insieme. C’è una sana rivalità interna, la voglia di primeggiare che fa bene al gruppo. Tiziana prova a fare qualche telefonata, incontra qualche amico, qualche parente, poi la sorpresa. Squilla il telefono ed è una coppia di ragazzi che conosciamo appena, di vista. “Votiamo per Tiziana, ve lo volevamo dire perchè ci crediamo”. Non sappiamo cosa dire, è una sensazione molto bella che ti dà forza. Ne è valsa già la pena.