Riflessioni sul risultato elettorale 2022

Ho aspettato qualche giorno per parlare del risultato delle elezioni. Nel tempo ho imparato che a caldo si possono fare considerazioni sbagliate, e anche se i social impongono immediatezza e rapidità, ci sono aspetti su cui è importante riflettere per spiegare certi numeri. E sì, perchè i numeri vanno letti e interpretati, perchè credo che in ogni elezione i cittadini dicano qualcosa, dietro a ogni risultato c’è un messaggio che va raccolto.

L’ASTENSIONE
C’è un crollo dei votanti, quasi 800 in meno in un decennio. Significa che al netto di emigrati ed elettori inesistenti, al netto del numero di liste o dei giorni in cui si vota, il governo della nostra comunità continua a essere deciso da una sparuta nicchia di persone che detengono un potere economico e un voto strutturato che si perpetua nel tempo. La conseguenza è che la qualità dell’azione politica si deteriora e il distacco tra politica e cittadini aumenta ancora di più in un circolo vizioso pericolosissimo. Non piaceva l’amministrazione uscente ma neanche l’opposizione ha convinto i cittadini.

IL CASO EVOLA
C’è un risultato che più di tutti ha destato scalpore ed è quello di Paolo Evola, che non è arrivato manco a 100 voti. Fosse una finale persa, sarebbe il classico rigore sbagliato su cui tutti punteranno gli occhi.
È un risultato che mi tocca perchè oltre a decidere l’esito delle elezioni, avrebbe potuto dare maggiore forza al risultato di Tiziana Rubino, mia moglie. Ma qualcosa è andato storto e a livello umano mi dispiace davvero tanto, per le battaglie che Paolo Evola ha fatto, a cominciare da quelle per i pescatori, e perchè non meritava questo risultato. Cosa è accaduto? Di certo si sta ancora verificando, è un risultato troppo anomalo. Sono mancati dei voti e se devo dire la mia, questo avrebbe potuto colpire anche me indirettamente. In questo caso però il colpo è rimasto in canna e ha avuto l’effetto inverso, quello di rafforzare il risultato di Tiziana.

IL RISULTATO DEI SINDACI
Dopo mesi di tira e molla Piera Chiarenza l’aveva spuntata tra i pretendenti alla candidatura a sindaco dell’opposizione, facendo leva sulla maggiore popolarità tra la gente rispetto a Longo e Lo Piccolo. Il risultato dice però che la lista ha preso più voti del sindaco e che il disgiunto ha penalizzato Chiarenza. Inoltre nessuno dei quattro candidati iniziali di Nuova Sicciara in lista è riuscito a posizionarsi tra i primi tre. Persino l’ottimo risultato del giovane Bongiorno nasconde delle criticità, essendo stato sponsorizzato dalla candidata sindaco e rappresentando l’area 5 Stelle. Oggi a Balestrate ci sono più redditi di cittadinanza che voti dei 5 stelle e questo deve aprire a una riflessione sulla necessità del movimento di riannodare i fili con la comunità. Ma questo, forse, è un problema più generale dei grillini in Italia. 

Dall’altra parte Rizzo ha fatto forse pure peggio. Sono infatti rimasti fuori il capogruppo di maggioranza uscente, nonché suo fratello, e il presidente del Consiglio comunale, una delle figure di maggior rilievo in una legislatura. Dulcis in fundo è rimasto fuori dagli eletti persino l’assessore ai rifiuti, il responsabile della pulizia e del decoro del paese.

 

BALESTRATE PARTECIPATA
Altro elemento curioso riguarda Balestrate partecipata. Vi ricordate il movimento che 5 anni fa sostenne Benedetto Lo Piccolo, che poi si divise, con Longo coordinatore, che poi litigò con Lo Piccolo per chi doveva candidarsi a sindaco, e allora Tonino Palazzolo passò con Rizzo, e tutte queste storie qua? Ebbene, alla fine De Amicis, Lo Piccolo e Palazzolo si sono ritrovati tutti e tre in Consiglio comunale. A dimostrazione che a volte tutte le alchimie e i contenitori che si provano a inventare valgono ben poco. Che oltre ogni critica per cambio di casacca e tradimenti vari, a Balestrate il voto è ancora fortemente strutturato e legato a logiche di fiducia personale. E che in questo consiglio comunale con tante new entry, l’esperienza di Balestrate partecipata potrà certamente avere un importante valore, se prevarrà la maturità alle beghe personali.

Quale insegnamento trarre quindi da questa tornata elettorale? A mio avviso, Balestrate resta ancora una comunità giovane che non sa ancora cosa vuole fare da grande, in cui manca l’elemento imprenditoriale e il tessuto sociale è improntato all’assistenzialismo.

In questo contesto è difficile aspettarsi dalla cittadinanza l’input necessario su cui improntare i programmi. L’attacco dell’associazione turistica, per fare un esempio, è scivolato via come fosse la lamentela di un piccolo commerciante piuttosto che della spina dorsale del turismo balestratese. Gli albergatori non contano nulla, chi fa impresa non conta nulla a meno che non si chiami tizio o caio.

Eppure ci sono degli accorgimenti che potrebbero stravolgere l’economia locale, a volte impopolari, ma fondamentali per il nostro futuro. La tassa di soggiorno è il perno su cui costruire il turismo in una dimensione imprenditoriale, serve una battaglia spietata contro il nero se si vuole cambiare rotta nel settore e la tassa di soggiorno è fondamentale.
La sporcizia lasciata in spiaggia è un costo che la comunità non può permettersi. Bisognerebbe investire in prevenzione, piuttosto che pagare cifre esorbitanti per la rimozione.
Servono attrattori, l’area mercatale e lo stadio sono idonei a spettacoli estivi con sbigliettamento. Serve ordine e i parcheggi a mare sono fondamentali per evitare il traffico impazzito la sera. Bisogna destagionalizzare promuovendo la storia e le tradizioni del nostro paese nei mesi primaverili e autunnali.

Il nostro paese si può rifondare sull’ospitalità delle famiglie, oltre alla bellezza del “paese dei tramonti” è arrivato il momento di puntare sul “paese dei bambini”, a misura di bambino, dove ogni negozio, ogni evento, ogni progetto sia improntato all’accoglienza e alla felicità dei più piccoli. Un esempio? Il carnevale: basta carri, una cinquantina di mascotte come parata avrebbero un seguito incredibile. E a Natale per due settimane la boscaglia potrete trasformarsi in un villaggio incantato con ingresso a pagamento. Il paese a misura di bambino dove nelle strade imperversano murales di cartoni animati, dove ogni genitore sogna di portare i propri bambini in vacanza.

Ma ciò che serve, più di tutti, è agire uscendo dalla logica del potere accentrato in poche mani che tanti danni ha fatto al prg, al porto, alle spiagge, e a ogni occasione di sviluppo che ha avuto il nostro paese. 

Sosterrei Tiziana nella sua scelta anche se rinascessi un milione di volte. L’amarezza più grande di  questa campagna elettorale è quella di avere capito che forse avremmo dovuto fare questo passo prima. Che gli anni passano e ho sperimentato sulla mia pelle cosa significa lavorare e creare cose buone per il paese ma essere ostacolati dalla politica dominata dall’egoismo e dagli interessi personali. Quel che è peggio, ho assaporato l’amaro gusto di essere traditi da quella società civile che ha tradito i propri valori assecondando ciò che hanno combattuto da decenni.

Serve di più, bisogna scardinare i meccanismi consolidati della politica locale ma in tutti questi anni mi sono reso conto che per farlo serve altro, serve molto altro. Non c’è molto tempo, per innescare un vero processo di cambiamento è necessario che ci siano rappresentanti della politica locale capaci di sottrarsi alle logiche di potere e di dialogare oltre quegli steccati che ad oggi hanno garantito ai soliti noti un dominio incontrastato. Nulla ha scalfito minimamente la strutturazione del voto, nessun effetto hanno avuto la mala politica, le inchieste, l’arroganza, i gravi danni all’economia e al territorio. Nulla, tutto prosegue immutato e prevale la grande illusione. Oggi abbiamo la società balestratese spaccata in due e una frattura che richiede grande responsabilità da opporre all’immaturità di chi pensa di trovarsi in un grande videogioco. Ma questa comunità non è pronta, purtroppo.

Confesso di essere in cerca di nuovi stimoli, da un lato penso a quanta gente chiede di andare avanti e ha bisogno di sostegno, dall’altro lato mi guardo intorno e vedo una comunità che non riesce a scuotersi, appiattita nell’ambizione e nella speranza. Questo sito continuerà a esserci, non so ancora in che forma e in che modo, nel frattempo ricarichiamo le batterie in attesa di ripartire.