Lo sfogo del maestro Orlando: “Mie dimissioni strumentalizzate, a Balestrate c’è chi vuole distruggere le cose”

Dopo 24 anni la banda musicale di Balestrate rischia seriamente di non suonare. Per la festa di San Giuseppe i volontari potrebbero non accompagnare la processione. Sarebbe la normale conseguenza dell’ingresso della politica nella banda, diventata terreno di scontro e  attacchi al sindaco. Ci auguriamo che non sia così, che la banda suoni, ma addirittura si parla della possibilità di reclutare i musicisti di uno dei paesi limitrofi. Vedremo che succederà. Dicevano i latini, che il diritto l’hanno inventato: summus ius, summa iniura, una massima applicazione della legge causa ingiustizia. E se la banda non suonerà, per paura di ritorsioni e chissà quali attacchi, sarà un’ingiustizia.

Intanto pubblichiamo la lettera piena di amarezza del professore Vito Orlando, uno dei fondatori della banda. Il maestro Orlando tempo fa si era dimesso ed è finito al centro di polemiche politiche. Il fatto è noto: il sindaco Vito Rizzo era presidente dell’associazione Vincenzo Bellini ed è stato accusato dai grillini e da Balestrate partecipata di non essersi dimesso in tempo, prima di diventare sindaco. Anzi, l’accusa è che qualcuno abbia falsificato delle carte per “aggiustare” le sua posizione e dimostrare che le dimissioni erano invece arrivate al momento giusto. Fortunatamente per il bene di Balestrate,oggi non è stato dimostrato in alcun caso un passaggio di denaro e alcun un conflitto di interesse. Ma la situazione è diventata spiacevole e il maestro Orlando è stato “usato” per attaccare l’operato del sindaco. “Sono stato offeso” dice. Ecco la lettera:

 

A tutti i cittadini balestratesi
Scrivo questa lettera per chiarire una diatriba che riguarda l’associazione musicale V. Bellini e in particolare la banda musicale da me diretta dal 1994, data in cui si istituisce l’associazione, ma soprattutto per chiarire la mia posizione in merito.

I fondatori dell’associazione musicale V. Bellini, Monsignor Drago, Il preside Tuzzo, Il professor Marabeti e il sottoscritto, sono sempre stati attenti nel creare opportunità per permettere ai giovani di crescere con sani principi. Da sempre ho cercato di dare un contributo al mio paese, nel rispetto e nell’interesse soprattutto dei suoi giovani cittadini, ma ho dovuto prendere atto, negli ultimi mesi, di una realtà che nulla ha a che fare con i principi etici e morali che dovrebbe avere una comunità.
Purtroppo si pensa che il denominatore comune sia sempre e comunque il profitto, a parer di molti “non si fa nulla per niente” in qualsiasi iniziativa si porti avanti, ma per i membri di questa associazione, il proprio tornaconto è sempre stato l’ultimo dei pensieri.

In questi ultimi mesi sono state prese scelte avventate, sconsiderate e inopportune che hanno minato la sopravvivenza della banda musicale su cui io non ho alcuna possibilità di intervenire.

In questi lunghi anni i nostri ragazzi hanno divertito e deliziato le orecchie degli abitanti del nostro paese, ma oggi siamo forse arrivati al punto di non ritorno e mi tormenta pensare che con molta probabilità, presto si dovrà affermare che “a Balestrate avevamo una banda musicale”.
In questi 24 anni, per il senso di responsabilità che mi caratterizza, ho combattuto la mia battaglia fino in fondo, seppur nell’indifferenza quasi cinica di molti cittadini, che ignorano il modo in cui si vive nel mondo della musica e che inoltre si permettono oggi di utilizzare in modo strumentale, la mia decisione di lasciare la direzione della banda musicale (dopo 24 anni!). Voglio chiarire e sottolineare che non ho abbandonato l’associazione, piuttosto voglio dare la possibilità a dei giovani emergenti, nonché miei allievi, di continuare il mio operato restando comunque a loro disposizione per ogni esigenza.
Questa nostra cittadina ha bisogno di un vero rinnovamento, ho cercato di contribuire finché ne ho avuto l’opportunità, adesso tocca a qualcun altro.

Lasciateci lavorare così come abbiamo fatto fino ad ora.
Un grazie a tutti i cittadini che hanno capito e rispettato il mio lavoro, ma anche a chi ha offeso, deriso e giocato con la diabolica dualità di sorridere e nello stesso tempo di distruggere.

Vito Orlando