Distretto turistico, la proposta di Balestratesi.it per uscire dal ridicolo

Distretto turistico, facciamo la nostra proposta: il Consiglio comunale approvi una mozione per obbligare il sindaco a riferire in Consiglio comunale, nei bar tramite volantini e su internet, ogni due settimane, tutte le attività ma proprio tutte, del distretto turistico, dalla semplice delibera alla nomina di consulenti. E ogni azione del sindaco dovrà essere discussa assieme al consiglio comunale anche se non sarà vincolante. Se passerà questa mozione, la deliberà per l’ingresso di Balestrate potrà essere votata. Col vincolo che se il sindaco non riferirà o tralascerà qualcosa, se ritarderà, allora si dovrà dimettere. Se vi piace l’idea, condividetela su Facebook. Il problema non è la partecipazione a iniziative come il distretto. Il problema è che questi amministratori entrano e poi si dimenticano di Balestrate. Noi vogliamo obbligarli a lavorare per noi.

L’ultima barzelletta sul distretto turistico è andata in scena oggi, quando è stato rinviato il Consiglio comunale nel quale si sarebbe dovuto discutere dell’ingresso del sindaco nel consiglio d’amministrazione del distretto turistico. E allora su facebook sono iniziate nuove polemiche e il solito tifo da stadio. Tutti a dire: “Ama essiri rintra u distretto!”. Però poi nessun imprenditore ha preso quote, nessuno sa come funzionerà il distretto, nessuno sarà quali sono i benefici per Balestrate… Situazione davvero drammatica.

Come detto, la nostra opinione è che la filosofia del distretto è vincente, il problema è come sarà gestito. Facciamo un esempio. Chi conosce Melpignano? È un paesello di 2 mila anime nel cuore della Puglia, divenuto celebre perché ospita la serata conclusiva della festa della taranta, simbolo di quel meraviglioso “distretto” che è il Salento. Senza questo sistema di promozione, insomma, Melpignano sarebbe rimasto un anonimo paesino sperduto.

L’esempio calza a pennello con la filosofia dei distretti siciliani, che potrebbero valorizzare aree come quella del golfo in cui si trova Balestrate. Ma resta il problema della politica e degli imprenditori che hanno già presso possesso del distretto. Da Confindustria ai sindaci, l’impressione è che il cda del distretto sia molto ambito perché passeranno tanti soldi dai distretti… Sapete come è stato formato il cda? I sindaci si sono accordati tra di loro, gli imprenditori invece hanno deciso: chi ha più quote entra.  E voi mi volete dire che non ci sono imprenditori balestratesi che possono acquistare 2-3 mila euro di quote?

Ora, resta a disposizione ancora per qualche settimana il posto “riservato” al sindaco di Balestrate. Premettiamo una cosa: è sbagliato pensare che un sindaco di Balestrate, o Partinico, o altro paese, possa essere determinante per il proprio comune. Ogni consigliere del cda dovrà rappresentare gli interessi di tutto il distretto, anche dei paesi non presenti in cda. La logica “Il sindaco è dentro, Balestrate ci guadagna”, è sbagliata, perchè significherebbe che il distretto è a uso e consumo dei politici.

Ma visto che la politica è colpevole per non avere informato e convinto gli imprenditori balestratesi a essere dentro al distretto, e a comprarsi una quota per entrare loro stessi nel cda (non al posto del sindaco, al suo fianco! E invece niente imprenditori balestratesi nel distretto…) allora ora la politica rimedi.

E allora ecco la nostra proposta. Un rappresentante nel cda deve servire a garantire che le cose vadano bene. Ma dovrà riferire ai balestratesi costantemente. Il problema non sono i costi della democrazia, sono i risultati. Se 150 euro di gettone a seduta portassero mille euro di sviluppo, ma sai che felicità! Ma ad oggi tanti balestratesi hanno fatto parte di consorzi, enti, ato, che hanno prodotto solo debiti e i balestratesi non ne hanno avuto notizia. La nostra proposta la trovate all’inizio dell’articolo. È l’unico modo per uscire da una situazione che sta rendendo “ridicoli”, scusate il termine ma è in senso buono, imprenditori, cittadini e soprattutto politici balestratesi che chiedono l’ingresso nel distretto.  Tutti parlano, ma in verità pochi sanno veramente come stanno le cose.