Distretto turistico, il Consiglio comunale boccia il sindaco: spallata di Lo Piccolo nella corsa a sindaco?

Benedetto Lo Piccolo

Un’amministrazione resta in carica per cinque anni, ma ci sono delle fasi politiche che talvolta ne decretano una fine anticipata. Una “fine” politica, insomma. Uno di questi momenti probabilmente è stato vissuto nell’ultimo consiglio comunale, dove una maggioranza guidata da Benedetto Lo Piccolo ha bocciato l’ingresso del sindaco di Balestrate nel distretto turistico del Golfo di Castellammare. In molti hanno visto questo episodio come una “staffetta politica virtuale”. Una sorta di passaggio di consegne in quella che sarà la prossima amministrazione balestratese.

Ma cosa sono i distretti? Sono dei consorzi formati da imprese e da Comuni che gestiranno nei prossimi anni i fondi dell’Unione europea in tema di turismo. Centinaia di milioni di euro che serviranno non solo per infrastrutture e manifestazioni, ma anche per consulenze e spese di “personale”. Questi consorzi sono nati con l’obiettivo di promuovere la Sicilia creando dei distretti, appunto, sul modello francese, dove ogni “provincia” ha una sua identità basata su tradizioni, gastronomia, beni culturali.

Il rischio, però, è che questi distretti possano trasformarsi in carrozzoni utili ai politici per elargire favori e compensi ad amici e parenti, oltre che essere fruttuosi per i privati che realizzeranno i lavori spartendosi la fetta. Insomma, comunque andranno le cose, entrare nel Cda, cioè nel consiglio d’amministrazione del distretto era un’occasione ghiotta per ogni amministratore locale. Questo rischio è stato sollevato in particolar modo da Benedetto Lo Piccolo e alla fine è costato caro al sindaco.

Per entrare nel Cda del distretto, infatti, i sindaci avevano bisogno del via libera del consiglio comunale. A Balestrate, Lo Piccolo ha mostrato tutta una serie di spese che renderebbero il distretto non solo una sorta di “stipendificio”, ma anche un elemento di rischio per il Comune che sarebbe chiamato a partecipare ai finanziamenti. Il braccio di ferro in aula è durato diverse sedute. Nel frattempo, a Partinico, gli altri sindaci e le imprese hanno sottoscritto davanti al notaio l’atto costitutivo del distretto turistico. Nel Cda, comunque, erano rimasti liberi due posti, frutto di precedenti accordi tra i sindaci che avevano garantito un posto al sindaco di Balestrate, Tonino Palazzolo. Una prima sorpresa è arrivata quando i sindaci della provincia di Palermo hanno scelto come presidente Giacomo Scala, sindaco di Alcamo e presidente dei sindaci siciliani, bocciando invece Giovanni Avanti, presidente della Provincia di Palermo. Scala ha subito annunciato che glio amministratori pubblici non prenderanno alcuna indennità o gettone dentro al distretto, auspicando che lo stesso facessero i privati.

Intanto, il primo cittadino di Balestrate, ha sperato fino all’ultimo di entrare a far parte del Cda, nel quale sarebbe rimasto per quattro anni anche dopo la fine della sua legislatura a Balestrate. In Consiglio c’è pure chi ha tentato una mediazione, come Guido De Amicis, che ha proposto l’ingresso nel Cda di un’altra persona, magari più ferrata in materia turistica, delegate dallo stesso sindaco. Ma Tonino Palazzolo non ha ceduto: lui voleva far parte del Cda. Mossa forse troppo radicale, perchè alla fine in Consiglio è arrivata una sonora bocciatura. A questo punto, hanno spiegato i consiglieri, Balestrate non sarà tra i Comuni fondatori del distretto ma potrà tranquillamente entrarci in una seconda fase, tra qualche tempo.

Se ne riparlerà con molta probabilità dopo le prossime elezioni, quando la nuova amministrazione potrà designare un proprio rappresentante. E chissà che la scelta del nome potrà rappresentare un elemento di mediazione per eventuali accordi tra aspiranti candidati a sindaco. Della serie: io faccio un passo indietro, ti sostengo nella corsa a sindaco, ma il posto nel Cda del distretto è mio…