Il Comune senza soldi? E certo, se poi la gestione dei bagni a mare non frutta manco un euro… Vi raccontiamo questa strana storia

Qual è la scusa più frequente di ogni amministratore, il dramma di ogni Comune, la risposta che ogni sindaco, assessore, consigliere, fornisce per giustificare la propria inefficienza e i problemi del paese? “Sordi uncinnè”, soldi non ce ne sono, le casse sono vuote e non dipende da noi. Non è così.

Un Comune come Balestrate, dove tutti i politici parlano di turismo, ha tante risorse o almeno può averle. Un esempio? I bagni a mare per offrire wc e docce ai bagnanti dietro un piccolo compenso, dietro al pagamento di un gettone. Purtroppo per incapacità o mancanza di volontà a Balestrate i bagni a mare sono stati affidati per cinque anni praticamente a costo zero. Se il Comune poteva raggranellare qualche euro, non lo farà. Questa è una storia dove il privato ovviamente fa i suoi interessi, è normale. Ma il pubblico, che interessi fa? Usiamo questa storia non tanto per gli importi, che non sono certo eclatanti, ma come simbolo di una politica che non funziona per niente.

Cosa è successo? Semplice, quando i lavori erano stati ultimati, la gara per la gestione era stata espletata e il Comune era pronto a consegnare il bene alla ditta che aveva vinto, al momento della consegna è spuntato fuori che c’erano da fare altri lavori, opere di “manutenzione, forniture e lavori”, tra cui gli interventi per la recinzione. Lavori che erano a carico del Comune, ovviamente. Allora il municipio ha detto alla ditta che aveva vinto la gara, la Dorotea Servizi: fai i  lavori a spese tue che poi te li rimborso, te li decurto dalla somma che dovrai pagare per gestire i bagni. Morale della favola: per gestire i bagni a mare per il periodo dal 2016 al 2020 la Dorotea Servizi non pagherà un euro, anzi, incasserà pure 265 euro oltre ovviamente a tutti i gettoni pagati dai turisti per fare la doccia o andare in bagno.

Questo è successo perché la gara per la gestione prevedeva che per i cinque anni 2016-2020 il servizio fosse gestito pagando una cifra di almeno 2.500 euro. La ditta Dorotea Servizi ha offerto e vinto con 2.925 euro. Solo che al momento di entrare in possesso del bene sono spuntati altri lavori da fare a carico del Comune. I lavori sono costati 3.190 euro e dunque facendo i conti: la Dorotea Servizi doveva pagare 2925 euro, ha ottenuto un rimborso di 3.190 euro per i lavori svolti e dunque gestirà i bagni praticamente a gratis.

Chiaramente il privato che ha vinto la gara, in tutto questo non sta facendo altro che i propri interessi. È il pubblico, il Comune, che dovrebbe fare gli interessi della collettività. Ma sti bagni quanto sono costati? Come si fa a fare una gara per affidare un bene e poi all’ultimo momento risulta che ci sono ancora lavori da fare? Ma a qualcuno è mai successo a casa propria di fare lavori, pagare i muratori e poi al momento di andarsi a coricare scoprire che ci sono altri lavori da fare? Ovviamente no, questo succede solo quando di mezzo c’è il bene pubblico che non interessa a nessuno. Ma tanto, una bella sagra, una bella festa di paese, e tutti dimenticano il peggio. Speriamo che queste opposizioni così scatenate in Consiglio siano così attente anche nella verifica di tutti gli atti amministrativi pubblicato sul sito del Comune. Tra risarcimenti a privati e anomalie varie, il lavoro non mancherà. Anzi, perchè non iniziare con una bella segnalazione alla Corte dei Conti?