Scalici racconta l’incontro con il sindaco (il padre appena arrestato): “Sulla villetta mi ha detto stai tranquillo”

Il 6 febbraio 2020 i carabinieri fermano Alfonso Scalici perchè secondo l’accusa avrebbe pianificato un agguato contro un uomo che non aveva saldato un debito di droga. Dall’inchiesta emerge il forte interessamento di Scalici alla villetta comunale gestita dal figlio, che aveva vinto la gara come unico partecipante e con una ditta aperta poco tempo prima. Il padre dice di averci speso soldi e di voler continuare a gestire mettendoci qualche altro al posto del figlio.

Nelle carte dell’inchiesta emerge che circa tre settimane dopo, il gestore del bene, Vincenzo Scalici, visita il padre Alfonso in carcere e gli racconta di avere incontrato il sindaco Rizzo per parlare sulla gestione della villetta alla luce dei fatti di cronaca. E dice di essere stato tranquillizzato.

Quindi cerchiamo di capire il momento: l’incontro è tra il figlio di uno da poco arrestato e intercettato mentre dice che è pronto a tutto per continuare ad avere la gestione della villetta (fatti noti a tutti e pubblicati su tutti i giornali), e dall’altra parte c’è il sindaco che ha piena e fresca conoscenza dei fatti recentissimi.

Eppure, Scalici dice che il sindaco lo ha tranquillizzato. “Non conosco tuo padre e la gara era regolare” è in sintesi quanto gli avrebbe detto Rizzo. Almeno, così racconta Scalici. “Per noi puoi stare fino al 2023”, gli avrebbe detto sindaco, che secondo il racconto si sbilancia anche sul futuro: “Ora con questa comunicazione, hai chiuso la cosa, dobbiamo decidere, che cosa dobbiamo fare, non è una cosa di ora”.  Quale comunicazione?

Dovrebbe riferirsi al fatto che Scalici aveva chiuso la ditta. Il sindaco non si preoccupa di chiedere dei canoni da pagare, per i quali il Comune dovrà incaricare un avvocato per recuperarli. Dice stai tranquillo per quello che si dice in giro, mi scivola tutto addosso. Dice vedremo cosa fare.

Ma porcaccia miseria, hai davanti il figlio di uno arrestato che diceva di fare uscire il figlio dalla gestione e di metterci chi voleva lui, e invece di dirgli senti non abbiamo niente da dirci, ti revoco la concessione, anzi vedi di pagare quanto devi, gli dici stai tranquillo ora vediamo?

Questo è chiaramente il racconto di Scalici, finito nell’inchiesta e oggi con l’obbligo di dimora. Il sindaco al momento si nasconde e non dice nulla pubblicamente. Soltanto a BlogSicilia ha dichiarato che non ricorda di averlo incontrato, e di avere detto quelle parole. Non dice che non lo ha mai incontrato, non dice lo denuncio per queste falsità. Dice in sostanza che non ricorda. Non ricorda di avere incontrato il figlio di uno arrestato pochi giorni prima, che nelle intercettazioni diceva di voler mettere le mani sulla gestione della villetta. È plausibile?

Quanto è importante la responsabilità di un sindaco nell’amministrare un paese? Immagino che per tutti la risposta sia scontata: tantissimo. 

Qui non si parla di reati. Non c’è nulla sul sindaco, ma il passaggio è riportato nell’ordinanza del gip. E se permettete, qui si parla di affidabilità e credibilità di un amministratore, di etica. C’è un interesse pubblico grande quanto una montagna e quindi abbiamo tutti il diritto di voler capire. Nessuno sta accusando nessuno, ma quanto è accaduto merita di essere chiarito.

Si fanno tante passerelle e tanti post per la legalità, tutti pronti a condividere slogan e osannare le vittime di mafia, ma poi escono fuori queste notizie che non sono per niente belle e non danno un buon esempio. E nessuno dice una maledetta parola. Balestrate, anno del Signore 2022.