Pensiero della sera. Quale destino per Balestrate dopo l’emergenza?

Non suoneranno la campanella dicendo è finita, potete uscire. Non andrà così. Ci saranno piccole concessioni, un ritorno lento e progressivo alla normalità, delle opportunità che dovremo cogliere con responsabilità per dimostrare che ce le saremo meritate.

Neanche l’economia, ovvio, ripartirà da un giorno all’altro, per mesi e mesi i nostri b&b potrebbero restare vuoti, i nostri negozi venderanno solo ai paesani, i ristoranti ridurranno i posti a sedere, la gente continuerà a stare molto a casa, domicilio e lavoro agile saranno sempre più colladuati. Tutto sarà ridimensionato. E gli aiuti non dureranno per sempre.
Questo scenario è molto verosimile, resta solo da capire quando accadrà. Si comincerà con quella che il governo chiama la fase 2: ancora però bisogna capire quando finirà la fase 1, quella attuale dello stare a casa.

Non starò qui a parlare di massimi sistemi economici o prospettive internazionali. Quello a cui penso in questi giorni in cui inizia a intravedersi la luce, con numeri incoraggianti anche a livello nazionale, è cosa sarà Balestrate nei prossimi mesi.
Questa ha crisi è diventata una sorta di safety car per tutti i Comuni, ha messo tutti sullo stesso piano azzerando distanze e valori che molti enti avevano costruito nel tempo. Oggi San Vito piange tanto quanto Balestrate. Ma è in questa fase che è possibile porre le basi per avere una marcia in più quando sarà il momento di ripartire.

Ne ho parlato con alcuni balestratesi in questi giorni, giovani che vivono solo di turismo, ma anche con gente che rientra tra i pochi a fare impresa, e con professionisti che non vivono di Balestrate ma hanno una visione che può aiutare a comprendere cosa accadrà tra qualche tempo. Mi piace confrontarmi, parlare, provare a capire il pensiero degli altri, mettere tutto insieme e tirare fuori le cose migliori.
Che mondo sarà? Quale cittadino europeo avrà ancora voglia di spostarsi in Sicilia per le sue vacanze nel futuro prossimo? Il turismo sarà ancora un settore su cui puntare? Potrebbe essere il momento di intraprendere nuove sfruttando, cavalcando le nuove tendenze del mercato, proponendo ottime agevolazioni per  attirare qualche insediamento produttivo nel nostro territorio? Ma il piano regolatore, a riguardo, a che punto è?

Non voglio scendere nel dettaglio delle proposte, perchè ogni cosa sarebbe opinabile. Voglio però provare a chiarire il ragionamento: possiamo attendere che il corso degli eventi proceda inesorabile e farci trascinare dalla sorte, o possiamo provare a programmare e provare a imboccare la strada che noi decideremo di intraprendere.

Soprattutto non possiamo aspettare che a trainarci sia la politica, con un governo cittadino ridotto al ruolo di passacarte di misure romane e regionali, che ha mandato allo sbaraglio un sindaco rappresentante di un progetto politico che non esiste più e non è mai partito, con o senza emergenza. Non è aperto alla società e forse non può esserlo perchè non è rappresentativo.

Di fronte a questi vuoti evidenti, su cui difficilmente assisteremo a un mea culpa, Balestrate è in grado di avere l’ambizione di iniziare sin da ora a pensare all’immediato futuro? Quali risorse umane a Balestrate sono disposte a discutere e riflettere sulle opportunità da cogliere, sulle scommesse da fare per provare sin da subito a rialzare la testa? La gioventù ha il vantaggio della freschezza del pensiero e della propensione all’innovazione, ma dove sono i nostri giovani? Quale contributo, quale spinta sono in grado di dare, sempre che ne abbiano l’intenzione, l’ambizione, la maturità, e in questo caso l’altruismo e l’attaccamento al proprio paese?

E ancora, abbiamo una classe imprenditoriale capace di rimettersi in gioco guardando all’interesse pubblico e seguendo un progetto di bene comune o vigerà sempre la legge del più forte, che però tiene sempre bassa l’asticella? Le associazioni, i professionisti, hanno voglia di sedersi intorno a un tavolo e iniziare a discutere, mettendosi a disposizione di un progetto collettivo?

Sono ragionamenti che possono sembrare astratti ma sono la base di partenza per capire ora, che tutto sembra nero e negativo, quale strada intraprendere quando i primi raggi di luce inizieranno a illuminare il cammino. Quando la safety car farà spazio in pista, chi avrà ingranato la marcia giusta e farà la mossa  corretta, riuscirà a portarsi in testa e forse a vincere questa corsa.