L’ultimo saluto a don Michele, il prete dei giovani: la Fede, il calcio, la musica

A cura di Salvatore Campo ed Enzo Agrusa

Don Michelangelo Drago, conosciuto da tutti come don Michele, a 92 anni appena compiuti, si è separato dalla vita terrena. Ordinato sacerdote il 27 giugno 1965 dall’arcivescovo di Monreale, Mons. Corrado Mingo, è stato prima assegnato alla chiesa della Colonia Marina A. De Gasperi di Balestrate e poi alla reggenza della chiesa di San Pietro di Balestrate, eletta parrocchia nel 1800. Nel 1980 è stato nominato canonico della cattedrale di Monreale e il primo febbraio 1984 Arciprete della Chiesa Madre di Balestrate. Ha ricoperto anche cariche che, per le sue qualità e competenze, le erano dovute: nel 1994, è stato nominato Monsignore, nel 2006, gli è stato conferito il diploma onorifico di prelato d’onore di sua Santità e altro. Per limiti di età, nel 2007 ha lasciato l’arcipretura di Balestrate per tornare alla reggenza della “sua” San Pietro.

Ma tutto questo significa poco; al tempo e alla fenomenologia umana attribuiamo significato solo se hanno trasmesso e lasciato valori che ci riportano, anche a distanza, a quella fenomenologia, conferendoci gratificazione e orgoglio per averla vissuta.
Nel 1965, avevo sedici anni, giovane, come tanti altri giovani che non dimenticheranno mai quegli anni. Era arciprete di Balestrate Mons. Giuseppe Geraci, al quale ci legava affetto e riconoscenza per i suoi uffici religiosi e per la piena disponibilità alle istanze che pervenivano dalla società.

Ma, quel nuovo e giovane parroco, piccolo di statura, con una calvizie incipiente e che vestiva, cosa mai vista nella nostra comunità, il clargyman invece dell’abito talare destava un indefinito interesse e qualche curiosità che fu subito soddisfatta. Era un parroco, ma era anche un giovane con interessi e passioni simili a quelli di altri giovani che trovarono in lui un parroco, un fratello e un amico; ricordo una sua macchina, una FIAT coupè, blu scuro, che destò qualche commento, “un prete alla guida di una macchina sportiva!”; era il suo modo di vivere il tempo, in maniera consapevole e con altri giovani, nella missione pastorale.

In poco tempo, la Chiesa di San Pietro divenne punto di aggregazione e di riferimento del mondo giovanile. Dal portoncino accanto alla chiesa si accedeva, tramite un corridoio in un ambiente molto ampio, ancora non era stato ricavato il garage, arredato di poltrone, divani e sedie che potevano ospitare decine di giovani. Per molti, ogni sera, il punto di riunione era da Don Michele; per altri impegnati fuori per studio l’appuntamento era sabato pomeriggio, anche per i cineforum con le pesanti pellicole che portavamo dalla San Paolo di Palermo, e domenica pomeriggio. Non c’era un motivo particolare per ritrovarsi a San Pietro, si poteva parlare di ciò che avveniva in paese, di fatti personali o sociali, guardare una partita, raccontare una barzelletta, stare bene insieme; e poi tanto calcio e ancora tanta passione che lo potò a sacrificarsi, per i suoi impegni, per assumere la carica di Presidente della A.C. Don Vicari, gloriosa squadra di calcio di Balestrate.

Aiutava le passioni che erano di tutti quei giovani a diventare azioni.
E poi c’era il mare; in quegli anni, quella società, intrisa di bigottismo, non era adusa al prete che si facesse il bagno o che assieme ad altri giovani uscisse in barca per buttare la rete o per fare qualche “volo”. Lui c’era sempre quando bisognava mettere le ali alle idee e ai progetti.

Passarono gli anni, divenne arciprete, arciprete non solo di quei giovani e manco degli adulti ma delle famiglie; sarà stato anche per le sue “prediche” nelle messe, che non erano prediche ma dialoghi in una dimensione colloquiale in cui il messaggio cristiano veniva traslato in comportamenti da tenere nella famiglia e nella società, con parole che tutti potevano comprendere. E le famiglie riconoscevano in lui la propria guida spirituale, si aprivano per tutte le manifestazioni che accompagnano l’uomo, gioiose e dolorose; ne ricevevano sempre comprensione, aiuto, consigli, mai giudizi. Conosceva intimamente le famiglie e capitava di incrociarci nel momento della “consegna”, quando è cessata l’opera del medico e rimane solo quella del sacerdote; in quei momenti la sua espressione del viso e lo sguardo erano strumenti non verbali di condivisione di saperi, gioie e dolori che interessavano le famiglie ma che erano parte di noi stessi.

Amò la nostra comunità, gioì e soffri per essa. Il suo impegno sociale ha avuto anche una valenza politica, nel senso etimologico del termine, come arte del governo, del buon governo. Persona colta ed esteta amava il bello sia che trovasse espressione nel decoro architettonico e artistico della chiesa sia che riguardasse scelte urbanistiche o iniziative per la comunità. Quando riteneva opportuno, sapeva esprimere il suo disappunto, anche con forza e, cosa non comune, tanta maggiore era l’indignazione tanto più pacato era il tono della sua voce. La pacatezza dava forza alla sua comunicazione e la sua era una comunicazione diretta, espressa con chiarezza, senza infingimenti. Sapeva ascoltare, sapeva cogliere l’essenza delle cose e trovare le parole giuste, poche, o i fatti giusti.

Sapeva gioire e scherzare, con il garbo che lo contraddistingueva; aggiungere al serio una battuta che evocava il sorriso non era una contaminazione ma un rafforzamento del messaggio. In centinaia ricorderanno ancora i suoi pellegrinaggi, spesso in un tandem che prevedeva il coinvolgimento diretto del prof. Salvatore Marabeti o del prof. Domenico Tuzzo, o di entrambi; erano viaggi di fede e di cultura in cui la gioia di stare assieme era il medium condiviso da un ottimo e piacevole intrattenitore quale era Don Michele.
Grazie, Don Michele, per lo stile, l’amore, la passione e l’attività pastorale con cui ha voluto accompagnare la sua comunità, improntandone tanta parte di storia; quella comunità che oggi la piange ne custodirà nel cuore un indelebile ricordo.

Mons. Michelangelo Drago
Biografia

Nasce il 27 febbraio 1930 a Partinico.

E’ stato presidente dell’Azione Cattolica di Partinico collaborando con Mons. Leonardo La Rocca.

Il 27 giugno 1965 viene ordinato sacerdote nella cattedrale di Monreale dall’allora Arcivescovo Mons. Corrado Mingo e viene assegnato alla Colonia Marina permanente “Alcide De Gasperi” a Balestrate. In seguito passa a reggere l’antica chiesetta di San Pietro (dal 1800 prima parrocchia di Balestrate), restaurando e abbellendo sia la chiesetta che la sacrestia e i locali annessi.

Dal 1965 viene nominato viceparroco accanto all’arciprete Gaetano Chimenti.

Dall’anno scolastico 1965-66 è stato incaricato dall’Arcivescovo di Monreale nella scuola Elementare Principe di Napoli di Balestrate per lezioni integrative di Religione.

Dal 1967 è viceparroco accanto all’Arciprete Giuseppe Geraci. Dall’anno scolastico

1975-76 viene nominato quale docente incaricato di Religione presso la Scuola Media Statale “Rettore Evola “ di Balestrate.

Dal 1968 viene istituita la squadra di calcio “A.C. Don Vicari” di Balestrate e Don Michele Drago ne diviene il Presidente prima, poi vice presidente e segretario.

Nel 1973 viene nominato parroco nella parrocchia di San Giuseppe a Borgo La Pietra di Monreale.

Nel 1980 viene nominato canonico della cattedrale di Monreale e Cappellano onorario della Collegiata del SS. Crocifisso di Monreale.

Il primo febbraio 1984 riceve la nomina Arciprete di Balestrate con bolla di S.E. Monsignor Salvatore Cassisa Arcivescovo di Monreale.

Dal 1984 diede un rinnovato impulso sia all’Azione Cattolica che alla Associazione culturale ricreativa “Sacerdote Filippo Evola” costituita quattro anni prima (26 novembre 1980) dall’Arciprete Giuseppe Geraci e da un gruppo di giovani con la costituzione delle sezioni “Amici della musica” e “ Sport amatori”.

Verso la fine degli anni ’80 istituisce il “Centro Ragazzi” della Parrocchia che, scriveva Don Michele, “è una grande famiglia con tanti fratelli che vivono nella gioia e nell’impegno umano e cristiano, è un luogo d’incontro dove si prega, si gioca e si realizzano attività sportive, turistiche, culturali, ricreative e sociali”. I ragazzi guidati da giovani si riunivano in gruppi ogni sabato pomeriggio nei locali della parrocchia facendo delle attività di calcio, pallavolo, ping-pong, disegno, recitazione, musica ed altro ancora.

Particolare impegno ha profuso verso i giovani della squadra di calcio “Don Vicari” e U.S. Balestrate.

Nel giugno del 1990 in occasione del giubileo sacerdotale viene collocato sulla facciata principale della chiesa un bassorilievo in marmo raffigurante l’arcangelo Michele.

Nel 1994 viene eletto Monsignore quale “domesticus” del Papa Giovanni Paolo II.

Nel 1995, grazie alla sua disponibilità diventa presidente dell’Associazione musicale “Vincenzo Bellini”contribuendo alla costituzione della Banda musicale.
I componenti tutti ragazzini provenienti dalla scuola media, con il maestro Vito Orlando e il prof Dino Trovato si riunivano prima presso i locali della scuola poi nei locali della parrocchia. La banda musicale è una realtà che ha offerto a questi ragazzi una alternativa, momenti di aggregazione, socializzazione e di amicizia. Molti dei ragazzini sono diventati grandi, ma l’impegno e la voglia di stare insieme per la banda continua sempre.

Oltre ai restauri della Chiesa Madre e della Chiesetta di San Pietro si è impegnato nell’apostolato quotidiano a favore dei giovani e dei bambini, dei pescatori, degli emigrati e dei villeggianti durante il periodo estivo.

Nel 2000 in ocvcasione del Giubileo, sopra la porta d’ingresso della chiesa madre viene collocato un medaglione in marmo bianco raffigurante Sant’Anna

Dal 2004 al 2008 è stato nominato amministratore della Curia di Monreale e del Santuario di Maria SS. Del Rosario di Tagliavia (il Santuario sorge nell’ex feudo di Strasatto, una volta terra di pascolo ora per lo più coltivato a grano)

Nel 2006, viene insignito dell’alta onorificenza di “Prelato Onorario di sua Santità” dal Papa Benedetto XVI (diploma che porta la firma del Segretario di Stato del Vaticano Cardinale Tarcisio Bertone)

Il 7 gennaio 2007 il Sindaco di Balestrate Salvatore Bonaviri ha conferito la cittadinanza onoraria di Balestrate

Nella stessa data il rappresentante della Delegazione Sicilia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, il cav. Di Grazia Antonio di Janni, in ricordo della sua intensa attività pastorale ha consegnato una medaglia in bronzo

Nel febbraio del 2007 dimesso per limiti d’età, è rimasto a reggere la chiesetta di San Pietro e svolge anche le funzioni di cappellano nella Chiesa delle Suore Terziarie Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes di Balestrate.

Il 27 giugno 2015 festeggia il 50° anniversario dell’ordinazione sacerdotale alla presenza di S. E. l’Arcivescovo di Monreale Mons. Michele Pennisi e molti prelati della diocesi.