Le difficoltà del boss Rugeri a imporsi, gli scontri tra i mafiosi, i dubbi delle vittime del racket

Dalle intercettazioni ambientali emergono tutte le difficoltà di Diego Rugeri a imporsi come capo. Nell’edizione della cronaca di Trapani del Giornale di Sicilia, oggi è stato pubblicato un interessante articolo a firma di Gianfranco Criscenti.

Si scopre che la la condanna di vecchi boss, tra cui Francesco Domingo, ha creato scompiglio all’interno della «famiglia» di Castellammare del Golfo. L’attuale reggente sarebbe proprio Diego “u’nicu”, che però avrebbe alcuni problemi di autorevolezza con altri esponenti tra cui Michele Sottile.

Eppure, Rugeri nelle intercettazioni vanta diverse referenze. Ad esempio il suo legame   con lo stesso Domingo: “…vengono a cercare me … quando ne hanno di bisogno … più di una … due e tre volte … ora e in passato pure… in passato quando era piedi … piedi che c’era Franco DOMINGO … e cose varie”.  Altro punto a suo favore è il sostegno del presunto reggente di Alcamo, Antonino Bonura, che lo difende davanti a Michele Sottile, che aveva accusato Rugeri di agire per conto proprio: “Non è vero che è per conto suo Michele … può essere … che magari la cosa non l’ha raccontata a te … ma la raccontata a lui … la raccontata a me…”.

Ma la vita del giovane ma navigato boss non è facile. La spaccatura tra le cosche crea confusione e qualche imprenditore ne approfitta per contestare i pagamento del pizzo. E’ il caso del bar «La Sorgente», gestito da Salvatore Scuderi, alias «zi Turiddu». Lo “zi Turiddu” in pratica quando vede Rugeri che gli chiede il pizzo, si informa in giro per capire se davvero è Rugeri che comanda. E qualcuno, probabilmente che fa capo a Michele Sottile, gli dice che invece Diego sta agendo per conto proprio. Ecco infatti che Diego si lamenta: ” non credendo che io sono stato mandato per i … u zu turiddu ha chiesto … non so a chi … e gli è stato detto per risposta … che non era vero che a me mi ci avevano mandato altri … ma che è stata di testa mia la cosa … e qua ci sono presenti persone che sanno il discorso e che ne hanno chiacchierato con lo “zi Turiddu”… questo è il discorso…”.

Rugeri, insomma, si lamenta con Michele Sottile, perchè qualcuno ha riferito al proprietario del bar che lui non ha chiesto il «pizzo» per la «famiglia». Tant’è che lo Scuderi gli consegna i soldi alla presenza di altre persone.

Come ben sappiamo e ribadiamo, alla fine, per ogni mafioso, arrivano le manette, il carcere, il buio della galera. Ma che vita è? Perchè non pentirsi?