Il Comune ha preso in giro i balestratesi e ha perso soldi: il paese delle regole variabili

Un commerciante balestratese mi ha appena mandato un messaggio. Ha scritto testualmente: “Se avessi saputo di poter organizzare serate a pagamento la sera di Ferragosto, avrei partecipato e fatto un’offerta per l’ex Conchiglia”. E come dargli torto. Vedere l’ex Conchiglia piena di gente, a Ferragosto, è stato certamente bello. Qui non si discute la bellezza della serata, complimenti agli organizzatori. Qui il concetto è un altro: perché il Comune non dava la possibilità di fare due, tre, quattro serate del genere l’anno, ma aumentava il canone e così incassava di più? Invece ha detto che non si poteva fare, ha previsto una cifra certamente più bassa e poi ha dato una deroga fregando i balestratesi.

Infatti secondo il bando del Comune, questo evento del 14 sera non si poteva fare. È stata una deroga dell’amministrazione a consentirlo. Il Comune in questo modo ha preso in giro i balestratesi. Prima gli ha detto che certi eventi non si potevano fare e poi ha permesso di farli. Solo una volta? Questa sola volta ha messo in discussione il canone previsto dal bando. Diciamo la verità: è stato fatto anche un danno alle casse del Comune. Perché la gara per gestire villa Europa aveva visto la partecipazione di una sola azienda, a causa probabilmente delle limitazioni del bando che non consentiva di fare spettacoli musicali e serate danzanti di un certo tipo. L’incasso per il Comune è stato di 5.280 euro l’anno per 5 anni, cioè in tutto in cinque anni il Comune incasserà 26 mila euro circa. Però solo nella serata di Ferragosto, quando si pagavano tra 15 e 30 euro in base alla cena o serata danzante, e la villa era strapiena, l’incasso avrà certamente dato ottimi riscontri. E buon per loro, guai a pensare che il problema sia il lavoro fatto dal privato.

Il problema è politico e amministrativo, di correttezza. Il Comune prima ha detto che certe cose non si potevano fare e poi ha permesso di farle, prima ha stimato che il canone fosse giusto abbassarlo a una certa cifra e poi ha permesso di moltiplicare il valore della struttura. E giustamente chi non ha partecipato al bando oggi si mangia le mani, perché a queste condizioni chiunque avrebbe partecipato e fatto un’offerta più alta. E l’amministrazione stessa continua a usare come scusa per tutto quello che non fa, per giustificare i suoi errori, che “non ci sono soldi”. Questa è la risposta classica quando non si fa qualcosa, salvo poi sbagliare tutto nella programmazione.

Ma questo è solo uno dei tanti episodi di ingiustizia sociale che sono avvenuti a Balestrate negli ultimi tempi per mano di questa amministrazione che sta ormai discriminando puntualmente cittadini e commercianti. È ormai un paese tornato indietro di decenni nel modo di fare politica. Un’amministrazione incapace di monetizzare e fare rendere le nostre bellezze, facendo favori e alimentando il peggiore clientelismo che ha rovinato la nostra terra. Nessuno si era mai spinto a tanto. E di casi ce ne sarebbero tanti altri, ci sarà modo di parlarne. Perché parleremo ancora di tutto quello che avviene a Balestrate, certamente. Non tutti hanno un prezzo.