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“Pronto, avrei bisogno del vaccino a domicilio”. Ma a Balestrate risponde il vicesindaco

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La campagna elettorale si avvicina e scoppia una nuova polemica. Per prenotare i vaccini a domicilio è stato infatti fornito il numero del vicesindaco Claudio Chimenti. Non un medico, non un funzionario, non l’Asp, ma un politico, il vicesindaco. Col rischio che ciò che è un diritto diventi un favore. E, peggio ancora, che il servizio funzioni male. Lo sostiene l’opposizione che va all’attacco.

“L’organizzazione di una giornata di vaccinazione a Balestrate – dice Luciano Longo, coordinatore di Balestrate Partecipata – è un’ottima idea e un gran servizio per la comunità. Meritevole l’impegno di tutti gli attori coinvolti nell’organizzazione.  Non capisco perché, in presenza di situazioni particolari legate a somministrazione di specifici vaccini, l’amministrazione non si sia premurata a istituire un servizio temporaneo dedicato, in linea con il rispetto della normativa sul trattamento dei dati personali e sanitari”.

Balestrate partecipata, che in Consiglio conta due consiglieri, Guido De Amicis e Tonino Palazzolo, rincara la dose: “Non è possibile che un cittadino con specifiche esigenze vaccinali dovrà contattare il vicesindaco. In un paese normale ciò non deve accadere, non può accadere, soprattutto perché il rispetto delle regole da parte di un rappresentante pubblico dovrebbe avvenire anche in circostanze particolari”. Anche perché, lascia intendere Longo, il vicesindaco non ha alcuna competenza medica o sanitaria e quindi non può gestire tale servizio.

“In Inghilterra il ministro della Sanità si dimette per aver trasgredito una regola – dice Longo – da noi la trasgressione di una norma è letta come volontà assistenzialistica”.

Categories: Politica
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