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Tutta la verità sul depuratore: “Guasti e impianto fermo, così i reflui finivano in mare”

Il depuratore di Balestrate a volte non funziona bene e a volte i reflui pare che finiscano in mare direttamente. I fanghi prodotti non si capisce che fine facciano almeno da maggio scorso. È quanto emerso nel Consiglio comunale convocato urgentemente su richiesta dell’opposizione. Ma andiamo con ordine per capire cosa sta succedendo.

Da tempo ci sono sospetti sul funzionamento del depuratore, che pure  era considerato eccellenza in tutto il territorio. Nei mesi scorsi l’opposizione, coi consiglieri di Balestrate Partecipata, Guido De Amicis e Tonino Palazzolo, e il consigliere del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Curcurù, hanno ispezionato l’impianto. Dopo il loro intervento si sono recati sul posto anche il dirigente comunale Gaetano Vitale e i vigili urbani. È venuto fuori che l’impianto sembra mal curato, con molti rifiuti, sporcizia, e un cancello da cui dovrebbero passare i camion che vanno a smaltire i fanghi che invece è chiuso e pare non aperto chissà da quanto tempo.

L’Amap ha confermato che da maggio ci sono difficoltà in Sicilia a smaltire questi fanghi, ma ha rassicurato rassicurato dicendo che i fanghi sono stato custoditi in apposite vasche. In Consiglio però sono sorte delle domande. Curcurù ha chiesto di fare “semplici domande ad Amap: quanti fanghi vengono prodotti? Quando ne contengono le vasche? Quale la media di fanghi prodotti nell’ultimo anno? Solo così sapremo carte alla mano se ci sono cose che non vanno”. Rosario Vitale, consigliere di Diventerà Bellissima, ha chiesto di inviare tutta la documentazione a prefettura e forze dell’ordine perché ritiene ci possa essere un grave danno ambientale.

Ma c’è di più. Il sindaco a dicembre ha chiesto ad Arpa informazioni. L’Arpa, agenzia regionale che si occupa di controlli ambientali, ha invitato una relazione relativa a un’ispezione fatta il 7 gennaio. Durante questa ispezione è emerso che l’impianto è stato fermo il 3, il 4 e il 7 gennaio e il 31 dicembre, addirittura per mancanza di corrente elettrica. Ma come, non c’è un generatore? E quando va via la luce che succede? Incredibile.

Arpa rivela poi un altro dettaglio clamoroso. Scrivono testualmente i tecnici dell’Arpa dopo l’ispezione: “Il refluo non viene inviato alla vasca di ossidazione, ma per una rottura di una pompa di sollevamento il refluo confluisce per caduta nella vasca di mandata a mare e da essa alla condotta sottomarina”. Secondo il dirigente Vitale, ci sono pochi dubbi: gli scarichi fognari finirebbero direttamente a mare stando a quanto scritto. Tanto che gli stessi tecnici concludono la relazione dicendo che non esamineranno alcun campione visto che subisce solo il processo di “grigliatura”.

Dall’ispezione di Arpa emerge poi che relativamente ai fanghi tutto si è svolto correttamente: in pratica non si è superato il limite di un anno previsto dalla normativa per il deposito temporaneo. Rassicurazioni che però non convincono i consiglieri, soprattutto quelli di opposizione. Ma sti fanghi, dicono in sostanza, sono accumulati bene o ogni tanto finiscono in mare?

“Tante sono state le domande, poche le risposte – scrivono i consiglieri di Balestrate Partecipata – Tante le espressioni agghiaccianti: potenziale sversamento di fanghi (residui di fogna) a mare; potenziale danno ambientale; depuratore fermo per giorni (unica certezza). Ancora una volta, non riusciamo a capire perché l’Amministrazione non si è mossa prima, perché ha aspettato il sopralluogo fatto dai gruppi di opposizione a novembre, per procedere con azioni forti, solo dopo”. E i 5 Stelle, con Curcurù, rincarano la dose: “Il Consiglio, all’unanimità, ha redatto un documento questionario e, come per il caso acqua, ha impegnato il sindaco a trasmetterlo ad Amap. La maggioranza, per la prima volta, ha manifestato preoccupazioni che, evidentemente, non erano state sufficientemente rappresentate dall’amministrazione inesistente come “corpo unico”. Chiedo pubblicamente ai consiglieri di “Balestrate Partecipata” ed a quanti vogliono recepire, nel rispetto della loro libertà ed intelligenza, di non sostenere mai più un sindaco che, malgrado il “rinforzo” responsabile da parte dell’intero Consiglio, non riesce a risolvere i problemi veri e seri di questo paese”.

L’Amap però in una ispezione congiunta con Asp (ma come, l’Asp dovrebbe controllare e lo fa assieme al controllato, cioè Amap?) , ha non solo confermato che non ci sono problemi e che tutto si è svolto regolarmente, ma che non è il caso di fare allarmismi. Ha proprio parlato, secondo quanto letto in Consiglio, di rischio di procurato allarme tra la popolazione. Al Consiglio comunale non c’erano tecnici di Amap o altri enti.

Il sindaco Vito Rizzo, su Teleoccidente, ha dichiarato: “Già a dicembre scorso abbiamo inviato la richiesta per le dovute verifiche sia ad Amap che ad Arpa, ricevuta la documentazione abbiamo inviato tutto ai carabinieri. Adesso chiederemo nuovi chiarimenti ad Amap – continua il sindaco – sulla base della discussione di ieri sera in consiglio comunale. Intanto ho già fatto richiesta alla socitetà di dotare il depuratore di un gruppo di continutà per garantire il funzionamento continuo e costante ed ho sollecitato la Regione affinchè emani un’ordinanza per autorizzare lo smaltimento dei fanghi in discarica. L’attenzione è massima” conclude il sindaco di Balestrate.

Alla fine il Consiglio comunale ha votato un documento che il sindaco dovrà trasmettere ad Amap. Piccola parentesi: nella votazione sui vari punti (su quello in cui Vitale ha proposto l’invio del verbale e del carteggio al prefetto), il gruppo Taormina-Cavataio ha votato contro mentre il resto della maggioranza a favore, un passaggio che mette in luce le divergenze e i piccoli contrasti che per ora ci sono in maggioranza soprattutto tra l’area di Gino D’Anna e i milazziani. Ma questa è un’altra storia.

 

Categories: Primo pianoRiflessioni
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