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Quei silenzi sul blitz antimafia che imbarazzano sinistra e giovani

Sono passati più di dieci giorni dal blitz dei carabinieri che ha visto coinvolto il balestratese Scalici e ha sollevato ombre sulle procedure per l’affidamento della villa comunale, ma dall’amministrazione non è arrivata nessuna presa di posizione a parte qualche dichiarazione strappata dal giornale. La stessa concessione ad oggi dovrebbe risultare ancora affidata alla ditta che vinse partecipando da sola alcuni anni fa, la stessa a cui il Comune ha consentito in deroga di organizzare una serata danzante oltre tutti i paletti che erano stati imposti dal bando e che probabilmente hanno anche allontanato potenziali offerenti.

Cosa avrebbero potuto dire? Semplice, una presa di posizione pubblica e forte contro la mafia, un plauso alle forze dell’ordine, un intervento amministrativo in autotutela. Gesti concreti o simbolici, come quelli che per esempio tra qualche mese vedremo nelle bacheche di tanti politici pronti a ricordare il sacrificio di Falcone e Borsellino. Quante parole vuote che gireranno sul web, di fronte a situazioni in cui una forte presa di posizione avrebbe certamente fatto del bene agli occhi dei tanti giovani che stanno crescendo in un contesto sociale e criminale mutato.

Sia chiaro, nessuno vuole puntare il dito o lanciare accuse offendendo la moralità di amministratori, anzi, speriamo che le indagini siano in corso e siamo certi che l’amministrazione stia collaborando positivamente. Ma porca miseria: gente che ha vissuto le stragi di Capaci e via D’Amelio, gente cresciuta con le vittorie delle forze dell’ordine contro la mafia, persone figlie di una cultura della legalità che ha visto per la prima volta i buoni prevalere sui cattivi con gli arresti di Brusca, Riina, Provenzano, che vivono contesti sociali e politici di più ampio respiro rispetto agli angusti spazi di provincia, queste persone dovrebbero trovare in maniera naturale il coraggio di alzare la voce e prendere posizione nel caso di un blitz così delicato dei carabinieri. E invece nulla, un silenzio inammissibile.

Perché la mafia che non uccide, che lavora sotto traccia, che chiede il pizzo in maniera selettiva, che non disturba la popolazione e si rende amica, questa mafia è più difficile da individuare e combattere. È una mafia che può anche fare comodo ma in realtà è un freno enorme allo sviluppo. Ed è contro questa mafia che le istituzioni devono schierarsi per spiegare chiaramente ai cittadini la differenza tra bene e male, tra buoni e cattivi. Tra Stato e mafia.

Il silenzio sul blitz dei carabinieri a Balestrate imbarazza più che altri la sinistra che sostiene il sindaco e la società civile che orbita in Siamo Balestrate. È quell’area politica a Balestrate che si ispira a valori della sinistra, solidarietà, bene comune, ambiente. E naturalmente legalità. È un’area non per forza politicizzata, fatta di persone senza un ruolo particolare, istituzionale, ma comunque attente alle dinamiche sociali e politiche. Si può sbagliare in politica, si può sbagliare nell’amministrare un paese, si può giustificare tutto con l’inesperienza, con l’assenza di dialogo, con gli scontri con l’opposizione. Ma il non aver preso una posizione forte contro la mafia, non aver espresso neanche un plauso al lavoro delle forze dell’ordine, il silenzio e l’assenza di gesti concreti e simbolici all’indomani del blitz, tutto questo ha lasciato l’amaro in bocca a chi ritiene la legalità e la lotta contro la mafia la base per qualsiasi programma politico in un Comune.

Categories: Cronaca
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