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Cosa vedere a Balestrate: sei tesori imperdibili da scoprire, esplorare (e studiare) in vacanza

LA CHIESA MADRE. Dedicata a Sant’Anna, la prima pietra venne posta il 13 marzo 1842 e dopo otto lunghi anni venne finalmente aperta al pubblico. La pianta romanica comprende tre navate, ci sono due campanili e il tutto è chiuso da una grande cupola. L’imponente chiesa voluta dal rettore Filippo Evola vanta statue e tesori artistici come la cappella del Santissimo Sacramento realizzata nel 1842 e di recente restaurata grazie all’opera di don Francesco Giannola e alla generosità dei fedeli, dove si possono osservare i dipinti di Benedetto Messina da Monreale e il finto marmo dell’artista Carlo Righetto da Padova. Nella cappella si trova un meraviglioso crocifisso ligneo la cui origine è stimata al ‘700, un’opera imponente dalla provenienza ancora ignota ma dal ricco e profondo contenuto storico e culturale.

LA BIBLIOTECA PARROCCHIALE. Si tratta di uno dei più importanti archivi storici dell’Isola, con un Gravina in edizione limitata che riproduce in scala, in 90 tavole, i mosaici di Monreale, e migliaia di libri antichi tra cui Cinquecentine e Seicentine.

LA SPIAGGETTA DEI PESCATORI. Situata nell’unica caletta sopravvissuta ai secoli, la spiaggia si trova a ridosso del centro abitato e si può raggiungere da una scalinata restaurata di recente e illuminata la sera. Questo luogo rappresenta storicamente il cuore dell’antica borgata da cui trae origine Balestrate, l’antica Sicciara, dove i pescatori arrivavano e partivano per il lavoro quotidiano. La spiaggetta è ghiaiosa ed  è racchiusa nelle ali laterali da scogli a ridosso del molo del porto e altri che continuano in maniera irregolare sino alle “grotte”. Alle spalle c’è l’antica falesia, di fronte il mare, la cui flora è ricca di posidonia, pianta acquatica che rappresenta un buon indicatore dello stato di salute dell’ecosistema, ricca di preziose virtù: è considerata antiossidante e antifungina, in passato usata anche come antinfiammatorio.

LA MINIERA DI FOSSILI. Le falesie, pareti rocciose su cui si erge Balestrate, sono visibili a occhio nudo dalla spiaggia ovest e sono un museo a cielo aperto ricco di reperti storici. Conchiglie e resti di ogni tipo consentono agli appassionati di scoprire un patrimonio che gli esperti ritengono risalente al Pleistocene e precisamente tra 1,8 milioni e 781 mila anni fa. Tra le scoperte più eclatanti il ritrovamento di alcuni denti fossili di squalo in prossimità del centro abitato (nella foto pubblicata sul sito del B&B Stanze del mare). Come racconta il geologo Antonio Cusumano, i resti sono attribuibili alla specie cosmopolita Carcharodon carcharias conosciuta sin dal Pliocene ( oltre due milioni e mezzo di anni fa ) e oggi comunemente nota come “squalo bianco”. I cinquanta denti costituiscono il primo ritrovamento di resti fossili di Carcharias carcharias in quest’area.

I REPERTI PREISTORICI. Le grotte di contrada Manostalla e la necropoli greca e araba di contrada Calatubo arricchiscono l’offerta culturale per gli appassionati di storia. In contrada Manostalla, al confine con Alcamo, sono avvolte nel mistero le grotte millenarie. Alcuni visitatori si sono addentrati lungo i cunicoli potendo osservare stalattiti e laghetti sotterranei, poi è la fantasia popolare a caricare di significato quei luoghi, sostenendo addirittura che possano condurre al santuario della Madonna del Ponte. In contrada Calatubo invece sorge l’antica fortezza che risale intorno all’anno Mille, un castello che sorge su una rupe in non perfette condizioni, In questa zona si trovano anche i resti di una necropoli greca risalente al VI-V secolo a.C. e alcune tombe di origine arabe.

IL VULCANO SOTTOMARINO.  I pescatori lo chiamano “u fossu”. Si trova a una cinquantina di metri dalla riva e nelle giornate di calma è facile osservare l’acqua ribollire. Secondo gli esperti si tratterebbe forse della foce sottomarina del fiume segestano Crìmiso che più avanti affiora nelle terme della provincia di Trapani. Tra mito e realtà, quel tratto di mare stuzzica la fantasia e merita attenzione.

Categories: Storia
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