La politica del fumo, la grande illusione di Balestrate

Seguo l’attività amministrativa e politica di Balestrate ormai da 16 anni, ho dialogato e litigato praticamente con tutti i sindaci. E in assoluta libertà posso dire oggi che il vero grande problema di Balestrate, secondo il mio pensiero, è stata l’assenza di una visione complessiva, di un progetto di sviluppo di lungo periodo che garantisse l’interesse pubblico. Sono state portate avanti iniziative che hanno sempre guardato a interessi particolari, a volte per questioni politiche, altre forse per malafede, altre ancora in buonafede. Non credo che Balestrate abbia mai avuto sindaci pessimi, ma è così che le cose sono andate ed è evidente che fino a quando non ci sarà benessere per tutti, non potrà esserci vero sviluppo.

Oggi le cose non è che siano diverse. Ma rispetto al passato secondo me c’è una aggravante: siamo davanti alla più grande nube di fumo di sempre. Cioè qui non stiamo a discutere di successi e insuccessi, di errori o risultati, di elementi oggettivi su cui i cittadini possono esprimersi e fare le proprie valutazioni. Qui stiamo parlando del più grande bluff quotidiano rafforzato da una pandemia e da un uso distorto dei social. Un mix micidiale che giorno dopo giorno continua a gonfiare la grande coltre di fumo che sta ricoprendo Balestrate confondendo e illudendo i cittadini meno attenti.

E di esempi pratici ne potrei fare mille, dai più piccoli e banali a più grandi e delicati. Le famose borracce distribuite per risparmiare sulla plastica: ma in un paese in cui l’acqua del rubinetto è continuamente non potabile, in cui l’amministrazione ha abdicato a una battaglia vera per l’acqua pulita, come dovremmo accogliere l’iniziativa delle borracce? In inglese questo è spiegato con un termine, greenwashing, letteralmente sarebbe “pulizia da ambientalista”, cioè rifarsi un’immagine di ambientalista con soluzioni che sembrano mera pubblicità politica.

Sorrido quando sento del piano spiagge approvato in giunta. All’improvviso si scopre amore per le spiagge! Strano che il le grotte diroccato sia rimasto al suo posto, strano che l’altro lido che doveva essere smontato è rimasto al suo posto per un anno. Diciamo la verità, questa amministrazione resta in piedi grazie al sostegno del titolare dei lidi della spiaggia ovest, pensate che ci possa essere qualche scelta che vada contro i suoi interessi? A me pare difficile. Nessun piano spiagge oggi potrà mai andare contro la sua volontà, penso sia così. Peccato che questo modo di pensare, questa filosofia politica, danneggia per primi proprio gli imprenditori che non beneficeranno mai di un complessivo miglioramento dell’offerta turistica.

Leggiamo poi di milioni di euro che piovono su Balestrate, ma quali cittadini ne beneficiano? L’esempio lampante è la scalinata del pescatore: quasi 100 mila euro di finanziamento iniziale con tanto di telecamere, che però non si capisce se sono mai state messe in funzione, non funzionano, e i vandali sono subito tornati in azione impuniti, e la sporcizia, 3 il nulla più assoluto per tenere viva quella zona. E poi le scuole, la grande festa per la nuova scuola e nel frattempo in via Bommarito c’è la caldaia pericolosa che non viene accesa e le classi sono al gelo. C’è il fumo, e c’è poi la realtà.

Le politiche turistiche, che grande presa in giro. La tassa di soggiorno è evasa in massa e non viene fatto nulla, come invece accaduto in altri comuni, per recuperarla. Morale della favola: i soldi sono usati per coprire le carenze di bilancio, e così succede che per acquistare le insegne turistiche ci si affida alla democrazia partecipata invece di attingere al fondo della tassa di soggiorno, come dovrebbe essere.

Potremmo continuare con mille altri esempi. Dopo tanti video e proclami, gli assembramenti sono ancora all’ordine del giorno, tanta gente è senza mascherine.
E poi i festeggiamenti per i 200 anni di Balestrate per esempio: non c’è stato un solo evento, un solo minuto delle celebrazioni in cui il sindaco e le associazioni a lui vicine abbiano mosso un passo per i 200 anni. Mesi e mesi di parole al vento blaterando di comitati e di organizzazioni e poi il nulla. Il fumo.

Come si esce da questa situazione? Secondo me usciremmo prima se ci fosse una base solida di imprenditori incavolati, scusate il termine ma è l’unico che rende l’idea. Ne usciremmo solo con aziende e persone interessate a crescere e a mettersi in gioco, a battagliare per alzare la qualità e il livello di Balestrate, proponendo investimenti veri e inseguendo il vero sviluppo e non accontentandosi o giocando sul controllo della politica.

Non è più solo questione di giovani che devono impegnarsi, è questione di voglia, di determinazione, di competenze anche. Fino a quanto il tessuto imprenditoriale di Balestrate sarà così debole e crederà che l’unico modo per andare avanti sarà quello di avere la benevolenza del politico di turno, non andremo da nessuna parte. Non mi arrenderò mai all’idea che Balestrate debba rimanere uno tra i tantissimi anonimi Comuni d’Italia.