La giunta dove è vietato lavorare (e parlare) o vai via: benvenuti a Balestrate

Mi è capitato di ritorno in paese di passare davanti ai tabelloni elettronici vintage dove il Comune comunica notizie alla cittadinanza. Quando ho letto che il Comune ha raggiunto il 46 per cento di raccolta differenziata per poco non svenivo. Ho provato a ragionare da italiano medio provando a trovare tutto quello che di sbagliato e brutto c’era in quella buona notizia ed effettivamente ci ho trovato ritardi, arretratezza, tanto lavoro ancora da fare. E però non ho potuto fare altro alla fine che dire “questo è un risultato”. Già, un risultato, non è mica roba da tutti i giorni in una Balestrate disastrata. Che bel risultato.

Poi mentre passeggiavo per il corso è arrivata l’altra notizia: l’assessore Rosario Vitale sta per essere licenziato dalla giunta. Licenziato? Scusate, ma Vitale, non è l’assessore con la delega ai rifiuti? Non è per caso con lui che siamo arrivati al 46 per cento di differenziata? Mi sono dovuto fermare un attimo per capire. Non ho capito. Cioè l’unico assessore che può sbandierare un risultato, fargli la foto a appenderla a casa sua come trionfo mondiale, viene licenziato? Oggi la conferma: è stato assicutato dal sindaco. Tra le motivazioni una mi ha fatto ridere: hai parlato troppo, anche coi giornali, senza il mio permesso. Cioè, scusate, una cosa è licenziarlo perchè ha detto qualcosa di sbagliato, come quando ha condiviso il posto razzista su Facebook, un’altra cosa è licenziarlo perchè ha parlato di altro “senza concordarlo”. Quindi il sindaco vuole assessori muti e allineati?

Ma dico io, una giunta che ha cambiato più assessori degli allenatori licenziati da Zamparini, che i cittadini ormai chiamano scherzosamente “ufficio di collocamento”, una giunta che ha fatto del posto in giunta una ricompensa elettorale, che se ne fotte se tu stai lavorando bene o male, ti cambia solo perché deve ricompensare quei cento voti che gli ha portato qualcuno, dico io, una giunta che ha fatto tutto questo, ma almeno l’assessore che ha raggiunto questo risultato, ma non poteva salvarlo?

Ma che messaggio diamo al paese: chi lavora e ha risultati viene licenziato? Sono stati assessori diversi giovani che meritavano di restare al loro posto ancora un po’, ma c’è una legge terribile imposta da questo sindaco: la politica viene prima del bene del paese. Questa però non è politica. Non è politica cacciare un assessore solo perché ha fatto dichiarazioni non concordate, perché ha pensato con la sua testa. Ve bene se avesse detto una cosa offensiva, ma se un assessore dice che a Balestrate c’è un problema sociale, non ha forse ragione? Vitale ha parlato di allarme criminalità a Balestrate: forse non doveva? Forse deve passare il messaggio che a Balestrate è tutto tranquillo, che non ci sono vandali, non ci sono criminali, non ci sono mafiosi?

Ma a questo punto non è solo un problema di sindaco me è l’intera coalizione che lo sostiene ad avere perso la testa. Perché di fronte a queste situazioni, bisogna ribellarsi. Testa ca un parra si chiama cucuzza. La gente ha votato persone, che magari non avranno raggiunto risultati in termini di programmazione, non avranno fatto nulla e nulla sono  in grado di fare politicamente, ma davanti a un risultato, a un numero che lampeggia sui tabelloni, come si spiegherà ai cittadini che Vitale va rimosso dalla giunta? Ci troviamo a difendere un assessore dal quale siamo lontani politicamente anni luce, che abbiamo criticato e critichiamo perché spesso ha rischiato di trasformare in favore quello che era un dovere, ma di fronte un risultato, di fronte al lavoro innegabile, sotto gli occhi di tutti, alla disponibilità e a un risultato appena raggiunto e che può essere migliorato, come si spiegherà alle persone che andava cambiato? E lui, l’assessore Vitale, come reagirà? Calerà la testa o in piazza racconterà a tutti la vera storia della giunta dove è vietato lavorare?