Il Tar condanna il Comune di Balestrate: “Ha l’obbligo di assistere le persone con disabilità”

La presa in carico e l’assistenza alle persone con disabilità va garantita senza se e senza ma. A nulla vale la solita scusa “non ci sono soldi”. E’ un principio sacrosanto che il Tar, il tribunale della giustizia amministrativa, ancora una volta ha messo nero su bianco in una sentenza che ha condannato il Comune di Balestrate: o garantirà l’assistenza o sarà un commissario a farlo.
La vicenda è quella di un sessantenne balestratese con disabilità che nel mese di novembre 2019 aveva richiesto la predisposizione, con carattere di urgenza, del progetto individuale sulla base della normativa “ex art. 14 l. 328/2000”. Tale strumento, infatti, consente di realizzare “la piena integrazione delle persone con disabilità nell’ambito della vita familiare, sociale o lavorativa, attraverso il coordinamento dei singoli interventi individuati in base alle particolari ed individuali esigenze della persona beneficiaria”.
Il Comune, però, si era opposto alla richiesta arrestando il procedimento e spiegando che di fondi per la disabilità “attualmente non ce ne sono altri che danno la possibilità agli enti di poter sostenere altri servizi per i disabili”. Niente fondi, quindi, e il progetto individuale non era stato accolto.

Il cittadino si era rivolto allora all’avvocato Alessia Maria Gatto che ha fatto valere le proprie ragioni in tribunale. La terza sezione del Tar Sicilia – Sede di Palermo, presidente Maria Cristina Quiligotti, consigliere Maria Cappellano, estensore Calogero Commandatore, ha accolto il ricorso, stabilendo l’obbligo per il Comune di provvedere a redigere il progetto individuale entro trenta giorni, trascorsi i quali il Comune sarà commissariato in questa funzione e sarà la Regione a svolgere questo compito. A tal fine è stato già nominato il possibile commissario nella persona del dirigente generale del dipartimento delle Attività sanitarie presso l’assessorato regionale della Salute. Il Comune è stato condannato anche a pagare le spese legali.
La sentenza è del 12 maggio scorso, ma il Comune, ad oggi, non ha ancora avviato i servizi e sostegni previsti nel progetto.

L’avvocato Gatto adesso spiega che “dopo la sentenza c’è stato uno scambio di pec con il Comune in cui ho ribadito che il mio assistito ha diritto a tutti i servizi e le ore di assistenza previsti dal progetto individuale e che quest’ultimo deve essere completo di tutti gli elementi utili a rendere perfettamente esigibile tale diritto”. Il legale precisa che “al momento l’ente ha previsto di attivare solo una parte di quanto spetta, ma non è, di fatto, ancora partito alcun servizio. Si spera, però, che ben presto venga attivato tutto quanto dovuto”.

La buona volontà del cittadino, dunque, di attendere e dialogare anche oltre il mese previsto, non sta trovando dall’altra parte ancora alcun concreto esito positivo. Ma ricordiamo che si tratta di diritti fondamentali della persona, riconosciuti sia dalla nostra Costituzione che dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (ratificata dall’Italia nel 2009), che già hanno visto l’intervento di un giudice e che necessitano di trovare immediate risposte, per non compromettere ulteriormente la salute e le condizioni di vita del cittadino balestratese.