Il grande aiuto della Terzo Millennio, così è stata salvata l’estate balestratese

C’è anche la fortuna di mezzo, ma la fortuna, si sa, aiuta gli audaci. Dietro al salvataggio in extremis dell’estate balestratese, e perché no, del futuro di questa amministrazione, ci sono tutta una serie di circostanze maturate da un giorno all’altro, su cui però ci sono anche meriti da assegnare. C’è il merito dell’associazione Terzo Millennio guidata da Maria Rita Cottone, divenuta ormai più che braccio operativo la vera protagonista delle politiche turistiche balestratesi. E c’è il merito dell’attuale sindaco, Vito Rizzo, e della sua attività svolta al tempo in cui faceva parte della Terzo Millennio. Hanno seminato bene.

Ma andiamo con ordine per ricostruire la vicenda. Siamo a luglio, la giunta delibera il programma estivo e subito scoppia la polemica. È un cartellone minimo, con pochi eventi,  in cui il Comune non contribuisce praticamente in alcun caso. È la goccia che traboccare il vaso, perché al popolo puoi togliere tutto ma se non garantisci i circenses, rischi il tracollo.

Però succede qualcosa. Qualche anno prima, quando non era sindaco, Vito Rizzo registra la Terzo Millennio tra le 1.300 associazioni italiane che possono beneficiare della donazione del 2 per mille. Si tratta di una iniziativa del governo, che non verrà ripetuta, che consente alle persone che fanno la dichiarazione dei redditi di fare una piccola donazione ad associazioni culturali. La Terzo Millennio racimola un bel gruzzoletto, la gente partecipa in massa a questa iniziativa e i meccanismi di riparto consentono all’associazione balestratese di ottenere 69 mila euro come importo totale. La disponibilità di questa somma è stata però comunicata solo da poco: di fronte al disastro balestratese, la Terzo Millennio con grande senso di responsabilità ha deciso di investire queste somme per potenziare il programma di agosto. Una scelta di grande rilievo del gruppo guidato dalla presidentessa Maria Rita Cottone che ripagato i cittadini dell’affetto e degli sforzi fatti.

C’è poi un altro elemento di fortuna, più o meno. Dalla Regione sono stati stanziati 5 mila euro di contributo dall’assessorato al Turismo. Di chi è il merito? Politici locali attribuiscono all’intervento del deputato regionale Edy Tamajo,  il politico ringraziato dalla società che gestisce il porto per aver aiutato a sbloccarsi la vertenza in assessorato (guidato da un assessore del suo partito) quando era tutto bloccato. E le assunzioni al porto sono quasi tutte nella sua orbita. Altri politici attribuiscono il merito al sindaco Vito Rizzo. La sera dello spettacolo di cabaret Tamajo si trovava proprio in piazza a Balestrate, c’è pure chi smentisce categoricamente che questi 5 mila euro siano legati al suo intervento. E’ la solita politica che parla, parla. A chi credere?

Il budget complessivo comunque non è ancora propriamente nelle disponibilità, ma c’è un’altra fortuna per l’amministrazione balestratese. Uno dei produttori più attivi in Sicilia è Mario Fundarotto, balestratese, che ha messo a disposizione alcuni spettacoli mostrando ovviamente flessibilità finanziaria. Non è scontato trovare in piena estate artisti del calibro di Mario Incudine liberi, e non è scontato accettare impegni di spesa non ancora disponibili.

E così l’estate è stata aggiustata, pur senza programmazione. Questa la scommessa più grande che da sempre è mancata, a prescindere dalle risorse. Questo è l’ultimo salto che ci auguriamo possa compiere anche la Terzo Millennio sempre più in crescita: trovare una rotta comune su cui lavorare proiettando Balestrate fuori dai propri confini puntando sul turismo su scala industriale. Cioè ogni evento deve essere redditizio per il territorio, ma non in termini di folla e semplici acquisti nei negozi: in termini di immagine, di presenze in strutture ricettive, di partnership con altri enti del territorio, con le imprese. Bisogna crescere e questo il ruolo di guida deve essere del Comune. L’associazione resta pur sempre un ente privato che può muoversi come vuole, organizzare eventi come e dove vuole. Il Comune deve indicare la rotta.

Non è possibile che ogni anno, ogni amministrazione, cambino iniziative e idee. Un tempo il carnevale, poi scomparso. Poi la festa di San Pietro, poi scomparsa. Quest’anno la serie di sagre. Un’altra volta arriva un finanziamento e spunta un evento che poi scompare. Va tutto bene, per carità, ma la frammentazione equivale a uno spreco di risorse. Siamo nel 2018, ci troviamo a competere in un mercato globale, non possiamo fare a meno di avere un’identità ben precisa, se vogliamo davvero salire di livello. Per carità, questo sia preso come consiglio, costruttivo.

Deve essere la politica a dire cosa Balestrate deve diventare e su cosa deve puntare. E a quel punto cambieranno le amministrazioni, cambieranno le associazioni, ma la strada tracciata, quel brand, non dovrà mai cambiare. San Vito ci insegna come funziona, se vogliamo fare il solito esempio, ma noi possiamo essere migliori, per forza di cose.