Balestrate, Squid game e il Comune fallito: benvenuti nel 2025

Il 2024 sarà per sempre ricordato a Balestrate come l’anno della verità. L’anno in cui dopo fiumi di post social carichi di illusioni, di bugie, dopo innumerevoli scontri e polemiche, la verità è venuta a galla: il Comune di Balestrate è fallito. Ora non ci sono più scuse. 

Di fronte a questa situazione, la politica locale ritiene forse di avere davanti un popolo di stupidi o in letargo e di poter continuare a fare quello che faceva senza paura di alcuna conseguenza. Anche perchè il fallimento non è solo finanziario, ma investe una condizione più generale del paese.

C’è una scena della seconda stagione di Squid game in cui il gruppo di partecipanti ai giochi mortali a un certo punto è chiamato a votare se iniziare la competizione o se fuggire dall’isola. Non sanno cosa accadrà, ma tra loro c’è il vincitore della passata edizione che prova a convincerli dei pericoli e della necessità di fuggire. Si va al voto e il risultato è perfettamente in parità: ma alla fine per un voto, un solo voto, passa la linea del “restare”, perché in tanti hanno bisogno di soldi e sono motivati dalla loro folle esigenza personale. Per un solo voto, tutti e 400 i giocatori sono condannati a morte certa.

Questo episodio racconta al meglio la situazione della nostra società oggi, in cui tifoseria, ignoranza, clientelismo, creano un mix mortale in cui la democrazia diventa un alibi per la malapolitica, in cui l’errore non basta a comprendere le cose e allora si persevera, trascinando tutti in un baratro.

Adesso a Balestrate anche il sottile alibi della democrazia è caduto, non c’è più neanche una maggioranza, non ci sono più scuse.  E noi non staremo più a guardare. Non consentiremo più che tifoserie e clientelismi continuino a scavare la fossa di questo paese. Il tempo è scaduto. 

Pochi mesi fa questi sito ha compiuto 20 anni dalla nascita, un arco di tempo in cui abbiamo attraversato cambiamenti epocali della nostra società. Dalla nascita del web allo sviluppo dei social, è cambiato tutto. Quello che è rimasto immutato è che intorno a questo blog si è sviluppata una comunità di persone interessate, che condivide valori e idee e che con il suo supporto ha consentito di sviluppare negli anni idee e azioni, pungolando la politica e contribuendo non solo al racconto di quanto stava accadendo, ma anche alla costruzione di nuovi progetti. Che siano una minoranza o maggioranza non è più importante, perchè c’è la consapevolezza che di fronte allo sfascio del paese la nostra visione è l’unica possibile. Altrimenti si andrà incontro a morte certa, cosa ormai evidente.

Di fronte al fallimento del Comune, con una situazione socioeconomica di Balestrate terribile, il 2024 è stato l’anno in cui personalmente ho provato con tutte le mie forze a collaborare, a tentare la via del dialogo, a cercare di ricostruire dalle macerie un percorso per dare un’alternativa a questo territorio. Qualcuno ha considerato questo atteggiamento una resa, altri un compromesso, ma sono andato avanti convinto come sono che questo paese abbia bisogno di una visione diversa e dello sforzo di tutti altrimenti non avremo alcuna speranza di emergere.   

Ebbene, sono andato a sbattere contro l’arroganza e l’incompetenza di chi oppone alle idee i voti e i soldi frutto del potere politico. Balestrate come tanti altri Comuni siciliani è un fiorire di piccole e grandi inutili iniziative frutto del nuovo corso della Regione, che tramite i deputati offre prebende che alimentano l’ipocrisia dei politici locali che invece di pensare a rimettere in piedi il paese, cosa di cui evidentemente non sono capaci, lavorano già alla propria rielezione con il peggior populismo di sempre.
Mentre promuovevamo il mango in tutta Italia abbiamo assistito a sagre del mango fatte a novembre quando di mango non c’era nemmeno l’ombra. Abbiamo proposto il regolamento per i prodotti a denominazione comunale e ancora è tutto fermo (salvo costituire una commissione basata su una sorta di lottizzazione politica, come se in palio ci fosse chissà cosa), attendiamo il regolamento per la gestione dei beni comunicali in consiglio comunale. La gestione dei beni confiscati è a dir poco privatistica. Avrei un elenco lunghissimo di anomalie su cui abbiamo sperato, aspettato, sofferto. E su cui ogni tentato dialogo purtroppo è fallito.

Al momento invece abbiamo un gruppo politico che non rappresenta più la comunità perché non ha una corrispondenza numerica in consiglio comunale, ma si tiene stretto quello che è ormai soltanto uno stipendificio in cui emerge l’incapacità nel cambiare le cose dopo 7 anni di amministrazione. 

Balestrate oggi annega in un mare di pressappochismo e di semplice e pura incapacità politica.  Se il sindaco Vito Rizzo vorrà sedersi e condividere e portare avanti realmente questa visione, saremo ben lieti di riprendere il dialogo seriamente. Ma il tempo dell’irresponsabilità è finito. Buon 2025.