Balestrate cade a pezzi, ma non è casuale: la politica ha pensato ai suoi interessi e non al paese

Stiamo cadendo a pezzi. Il muro del campo sportivo, il lungomare. Ma aggiungerei al lungo elenco di tristezza che sta colpendo Balestrate anche la villetta comunale sequestrata, aggiungerei il vandalismo e i rifiuti abbandonati sul lungomare, negli angoli delle strade. No, non è per niente casuale. Tutto ciò non è casuale.

Quello che sta accadendo a Balestrate è frutto di anni e anni di mal governo, anni durante i quali piuttosto che programmare e migliorare Balestrate la politica ha pensato ai suoi interessi. Come può crollare un costone? Come sono stati fatti i lavori? Chi pagherà il danno? E come può crollare il muro di un campo sportivo dove da poco sono stati spesi centinaia di migliaia di euro per lavori di ristrutturazione? Che risposta è “il progetto non lo prevedeva”?

Ieri il belvedere è franato, poteva scapparci il morto, non sappiamo se l’intera area sia sicura. Non abbiamo visto sul posto amministratori, solo qualche consigliere di passaggio. Sapete cosa dice la legge? Che il primo responsabile di Protezione civile è il sindaco. Non c’era. Vabbe, era fuori, era impegnato, non poteva essere sul posto. Ok, ci può stare. E gli altri? E la politica dove si trovava? Troppa pioggia per uscire? C’erano i vigili, i carabinieri, qualche volontario. La politica non c’era. Inutile fare i nomi, dire quello non c’era quello c’era, io sono passato io me ne sono andato. Chi ama il proprio paese avrebbe dovuto seguire tutto il tempo le operazioni nella zona crollata. Cosa sta facendo la politica? Cosa farà per evitare che uno dei tratti più belli del paese venga chiuso per sicurezza e venga scippato ai balestratesi e ai turisti?

Balestrate è un bivio, ci sono le elezioni alle porte e tanti balestratesi sono davvero stanchi. Qui non è un problema di nuovo, di vecchio, di esperienza o meno. Qui ci sono già diversi candidati, molti con esperienza alle spalle di politica, altri catapultati in questo mondo dall’esigenza di riempire le liste e rinnovarle, ma non è possibile ripetere lo stesso copione.

Non possiamo assistere ad altri cinque anni di letargo, di assessori che cambiano in continuazione per ringraziare dei voti che hanno portato, di una politica che pensa solo a se stessa invece che al paese.
Tutto questo devono capirlo le persone, devono incazzarsi, devono pretendere di più. Quando arrivano le bollette da pagare a casa e sono bollette salate, il motivo è legato anche a tutti questi sprechi. Quando manca il lavoro, perché i soldi vengono utilizzati per dei lavori fatti sempre male e ripetuti dopo ogni catastrofe, questo deve fare incazzare le persone.

Quando vi verranno a chiedere il voto dovete pretendere un patto di sangue, dovete pretendere che questi cinque anni non saranno ancora destinati a garantire i soliti amici e i soliti interessi, no. Non è possibile, dovete pretendere che chi ha sbagliato a fare quel progetto del campo di calcio non includendo il muro, paghi la sua colpa. Dovete pretendere che chi ha realizzato quel costone che è crollato, paghi. E se passava qualcuno in quel momento? Balestrate deve per forza aspettare che ci scappi il morto per svegliarsi?