All-in di Vito Rizzo: i giovani si riprendono Balestrate

Ci sono eventi che cambiano il corso della storia. Anche a Balestrate è successo. Sì, è successo anche da noi. Venti di Scirocco ha segnato un prima e un dopo. Prima c’era un gruppo di ragazzi che giocava a fare politica e si divertiva a fare commedie e spettacolini, e c’era pure un gruppo di politici più grandi che vantavano esperienza e competenza. Dopo, cioè dopo Venti di Scirocco, c’è un giovane, Vito Rizzo, destinato in maniera naturale a diventare il nuovo sindaco di Balestrate e c’è un gruppo di persone ormai bollite destinate a fare le valigie e dire addio alla politica. Li manderanno a casa i giovani di Balestrate, ricordatevelo.

Signori, qui non possiamo più scherzare. Possiamo giocare a scontrarci, possiamo fare il tifo per il nostro amico, per un parente che fa il consigliere, possiamo essere di destra, di sinistra, quello che volete. Ma se ci guardiamo in faccia, se guardiamo per un secondo Balestrate provando a essere obiettivi, a non farci influenzare da amicizie e parentele, per forza ci accorgeremo che le cose non vanno.

Qui abbiamo un gruppo di politici che da decenni, da decenni fa politica e non ha ottenuto una beneamata mazza per questo paese. Forse hanno ottenuto qualche favore per qualche imprenditore amico, forse hanno provato a spacciare per favore quello che era un dovere. Nei giorni scorsi ci ha scritto un tizio (o una tizia) che anonimamente ci ha rimproverati per non aver scritto della multa alla barca del consigliere Bosco: “Quello che mi ha dato più fastidio – ci ha scritto – è che il consigliere poteva dire semplicemente scusa ho sbagliato e invece ha raccontato la storia dell’avaria. Ha scritto che il 12 giugno aveva avuto un’avaria al motore e per questo motivo era rientrato al porto. Solo che ha dimenticato che la foto della barca messa su Facebook era dell’11 giugno. Non ho più fiducia in questi politici”. Non possiamo che essere d’accordo con questo lettore, ma sinceramente consideriamo questi episodi delle fesserie personali rispetto ai danni che i politici hanno fatto negli anni a Balestrate. Adesso il nostro sguardo non è più rivolto a questi politicotti belli e bolliti che presto faranno le valigie. Noi guardiamo oltre perché i tempi sono cambiati.

In Venti di Scirocco c’erano in strada decine di giovani, uniti, con le loro magliette gialle, con l’entusiasmo e la voglia di fare bene. A questi giovani non puoi dire che avere l’acqua, la strada pulita, i servizi efficienti, sia un favore. Non puoi dire di partire e stare lontano dalla famiglia e dagli amici per farsi un futuro. A questi giovani devi garantire un futuro qui, a Balestrate.

Ma questi giovani ho come l’impressione che sappiano che il futuro, fino a quando la dentro ci saranno quelle persone, sarà in bianco e nero. Sarà grigio, senza speranza, perché quelle persone rappresentano il passato, rappresentano quello che ci ha portati in questo momento storico di grande crisi. Parliamoci chiaro, oggi serve un nuovo patto tra genitori e figli. Adulti, mettetevi da parte. Vi vogliamo bene, vi amiamo, ma voi siete quelli che per anni hanno votato i politici che si sono mangiati l’Italia, siete quelli che hanno invaso ed esaurito i posti della pubblica amministrazione, le risorse dello Stato. Ora tocca a noi, giovani di tutte le età, giovani col bastone in mano ma ancora la voglia di cambiare, giovani centenari dai valori sempre intatti, giovani quarantenni che non hanno perso la speranza. Tocca a noi riprenderci Balestrate.

Fino a oggi queste sono state solo belle parole. Adesso ci sono i fatti. Venti di Scirocco è un evento di un altro livello, con personaggi come Mario Incudine che basta inserirli in un programma per dare un’altra caratura all’evento, con un’organizzazione degna di altri palcoscenici. E soprattutto con una voglia e una compattezza di un nutrito gruppo di ragazzi, che fino a pochi giorni prima erano divisi da appartenenza politica diversa e da chissà qual rancori,  che fa pensare che davvero siamo alla svolta.

Basta, è il momento del coraggio. Tra due anni i vostri genitori vi chiederanno il voto, vi chiederanno di lasciare andare Vito Rizzo, vi convinceranno che è meglio stare dalla loro parte. E allora si misurerà la capacità di cambiamento di Balestrate, si misurerà la maturità di questi nuovi giovani che in Vento di Scirocco hanno dimostrato di essere una squadra vincente.

C’è bisogno di unità e compattezza a Balestrate, sì. Perché diciamoci la verità, se vogliamo veramente fare quello di cui si parla tanto a vanvera, se vogliamo veramente far diventare Balestrate un gioiellino turistico, servono scelte impopolari. Servono scelte impopolari, ripeto. Serve un corso chiuso senza il bordello di auto. E se i negozianti si ribellano, è solo perché non capiscono nulla di turismo e devono fidarsi, aspettare. Serve un’area dove fare sostare le auto senza intasare il paese. Serve puntare tutto su uno, due eventi di grande richiamo che caratterizzino Balestrate e finiscano su tutte le guide, così che chi si troverà in Sicilia in certi periodi dell’anno possa sapere che a Balestrate troverà quell’evento.

Bisogna dare un’identità a Balestrate:paese di giovani con musica fino a tardi e strade chiuse piene di tavolini dei locali? Paese di anziani devoto al silenzio e con le strade aperte per fare arrivare le auto fino davanti alla porta? Che cosa siamo? Fino a quando non decideremo e non stabiliremo delle regole da rispettare, ci sarà sempre un turista pronto a lamentarsi.

Balestrate oggi ha una tara, un limite: non può andare oltre eventi come Venti di Scirocco, come quello che era diventato il Carnevale. Non è in grado, anzi diventa controproducente. Si crea caos, sporcizia, bancarelle che chiudono le strade, traffico in tilt, gli stessi negozi e locali che non sono in grado di far fronte a questa ondata di persone. Chi viene a Balestrate in quel periodo rischia di non tornarci più. Serve un salto di qualità, l’ultimo, per collegare eventi come questo al territorio, organizzare pacchetti per consentire di soggiornare in paese, collegare al territorio le iniziative e puntare sempre più in alto a partire dai nomi. Puntiamo al regista Virzì che conosce benissimo Balestrate, allo scrittore Camilleri, proviamo a fare raccontare questo paese ai nomi più illustri del panorama artistico italiano.

Tutto questo, però, non può avvenire nel grigiore di un palazzo comunale con gente ormai bollita, vecchia, con idee vecchie, di un’altra epoca, quando non c’erano i computer, quando il mondo andava a rilento, senza fantasia. Non c’è una, una sola cosa fatta di cui possa parlare bene in questi anni. Manca una prospettiva, una visione di lungo periodo. Ricordo solo gaffe di consiglieri, cambi di assessore, ma non ricordo niente di questi politici in bianco e nero che possa aver aiutato Balestrate a crescere. Rimbocchiamoci le maniche e iniziamo a lavorare, perché è arrivato il momento di colorare Balestrate di bellezza.